Non c’è due senza tre, in una città ormai con la testa rivolta verso cioccolatai e strenne pre-natalizie, è avvenuta la terza occupazione in meno di dieci giorni.
Forse la più carsica allo sguardo vorace del “Grande Fratello” cittadino(quello di orwelliana memoria, non quello della endemol) ma al momento appare la più resistente in termini di durata.
Mentre “i Draghi Ribelli” vengono domati dalle suadenti concessioni della Giunta “amica” e i ragazzi di “Santa Insolvenza” vengono cacciati in strada dalla polizia per non essersi piegati allle paternalistiche aperture della zia Frascaroli,l’OFFICINA TSUNAMI”, questo è il nome che si sono dati gli occupanti,prende forma e va avanti con l’occupazione di un ex capannone nella zona industriale Roveri venerdì 11 novembre.
Nel comunicato si legge:” Con intenzioni Apartitiche abbiamo deciso di appropriarci dello stabile di via Larga abbandonato e in degrado dal 2004. Vogliamo riqualificarlo e restituirlo alla città rivendicando il diritto di Aggregazione e Ricreazione e la funzione abitativa, per difendere il diritto alla casa ” si vuole,inoltre creare la formazione di laboratori sperimentali che spaziano dallo sport alla cultura, dallo sportello veterinario alla scuola per migranti.
Si propongono come luogo che permetta l’uscita dal circuito ormai conclamato del business dei divertimentifici del circuito mangiasoldi bolognese e riqulificare la zona del quartiere Roveri invitando chiunque, comprese realtà già consolidate, alla costruzione e partecipazione.
Ieri sera hanno deciso il da farsi in un’assemblea convocata alla cittadinanza.
Uno Spazio liberato che speriamo resista alle pruriginose mani del Neo-Sceriffo Merola.
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