«Gli italiani continuano a ‘tagliare’ sulla tavola: colpa dell’inflazione alta, dell’aumento dell’Iva e delle accise sulla benzina che mettono in crisi le famiglie già alle prese con mille difficoltà economiche».
Commenta così la Cia – Confederazione italiana agricoltori, l’ala “sinistra” della categoria – il rapporto dell’Istat sul commercio al dettaglio di novembre (-0,8% rispetto al mese precedente e -0,1% su base annua), precisando che non è pensabile una ripresa dell’economia senza una parallela ripresa dei consumi delle famiglie.
Il 2011, ricorda la Cia, è stato un anno nero sul fronte degli acquisti alimentari, tagliati da 1 famiglia su 3, mentre 3 su 5 hanno dovuto modificare il menu quotidiano, con oltre il 30% obbligato a comprare prodotti di qualità più bassa. Si continua a risparmiare sul carrello della spesa, preferendo discount e promozioni ‘low-cost’, scelte confermate anche dai dati dell’Istat sulle tipologie di esercizio commerciale. A novembre, ricorda la Cia, le vendite di prodotti alimentari sono andate bene solo negli hard-discount (+1,5%), mentre sono crollati i piccoli negozi di quartiere (-1,5%), ma anche gli ipermercati (- 2,7%).
Anche il 2012, secondo la Cia, si è aperto con prospettive nient’affatto rosee, complice la stangata della manovra e ora il blocco dei tir.
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