Fiom, nel Pd dell’Emilia Romagna (terra bersaniana) basta la parola. In polemica con Stefano Fassina, Cisl e Uil hanno stracciato l’invito del Pd locale a partecipare a un dibattito con il responsabile economico del Pd. «Riteniamo doveroso sgomberare il campo da ogni possibile ipocrisia – scrivono in una lettera indirizzata al Pd imolese i segretari locali di Cisl e Uil, Danilo Francesconi e Paolo Liverani – da un lato si proclama l’intenzione di lavorare per l’unità del sindacato e dall’altro si sceglie di appoggiare iniziative di mobilitazione aventi l’obiettivo dichiarato di far saltare il tavolo sulla riforma del mercato del lavoro. Le parti sociali non sono utilizzabili come certificatori di consenso».
Rammarico e stupore tra i democratici imolesi. Secondo Pietro Taraborrelli, responsabile economia e lavoro del Pd imolese, «la scelta del Pd è proprio quella di sostenere con forza la necessità di un accordo tra il governo e le parti sociali, ed è il risultato di quell’accordo che il partito si è impegnato a votare». Taraborrelli ricorda che la Fiat si «rifiuta di assumere operai iscritti alla Fiom, una posizione che dovrebbe allarmare tutti i democratici, e che va affrontata per quella che è: una discriminazione da rimuovere».
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