L’USB Pubblico Impiego sostiene i Precari Uniti contro i Tagli, che oggi alle 14.00 sono in presidio a Roma sotto il Ministero dell’Istruzione per protestare contro la privatizzazione che sta distruggendo la scuola pubblica statale.
Dove sono finiti i “risparmi” fatti sulla pelle della scuola statale? Quanti sacrifici ancora, e perché la scuola dovrebbe continuare a farli? Queste le domande che la delegazione di USB porrà al Ministro, o chi per lui, riceverà oggi i precari.
La scuola sta “risparmiando” da decenni con i licenziamenti di massa ed il conseguente aumento dei carichi di lavoro per chi resta, l’aumento vertiginoso dell’età pensionabile e, soprattutto, l’avvilimento sistematico delle professionalità del personale tutto. E’ uno scempio l’uso massiccio dei contratti atipici e le promesse di concorsi senza “posti in palio” sono un insulto.
La mobilità forzata riguarderà almeno 10 mila docenti di ruolo a cui si apre la prospettiva del licenziamento; i sistemi “di valutazione” trovano così la loro vera ragione: repressione e punizione e cancellano nei fatti il principio costituzionale della Libertà di Insegnamento come fondamento della scuola libera e democratica.
I precari della scuola stanno lottando da anni contro questo sistema, con cui si butta a mare il sacrificio di intere generazioni di lavoratori che nella cultura e nella formazione hanno visto la via concreta per la costruzione di una società civile degna di questo nome. Ma dopo decenni di lavoro non viene loro riconosciuto neanche il diritto ad eleggere i propri sindacali, mentre CGIL, CISL, UIL, UGL cercano il loro Patto Sociale basato sulla loro gestione diretta dei Fondi Pensione.
Dopo i 255 mila pensionamenti, i 150 mila posti di lavoro persi e l’aumento del numero degli studenti, il paese ha bisogno di assumere subito tutti i precari iscritti nelle graduatorie, con un contratto nazionale a tempo indeterminato.
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