Ieri mattina i caporali della coop Ala, hanno mandato 6 lettere di licenziamento ad altrettanti lavoratori colpevoli di avere scioperato contro le condizioni di schiavitù a cui sono stato costretti da anni.
Quando parliamo di schiavitù non facciamo demagogia, perché questi lavoratori erano realmente ridotti in tale situazione . Due anni fa sono stati assunti dopo una prova di 6 mesi a condizioni lavorative fuori da ogni legalità: percepivano 3 euro per 12 ore di lavoro al giorno, venivano vessati e aggrediti dai caporali , non avevano ferie,malattia ed erano privi di ogni dispositivo di sicurezza . I caporali non contenti di spremerli sul lavoro, li hanno collocati in due loro case di Bollate e Rho , per le quali pagavano in nero 150 euro al mese a testa.
inoltre, ad un lavoratore ( che ha fatto denuncia) la cooperativa gli ha chiesto ed ottenuto 2000 euro per fare il ricongiungimento familiare, che tra l’altro non è mai avvenuto.
Da 3 mesi questi lavoratori hanno detto basta a questo stato di cose e hanno iniziato la vertenza per chiedere diritti e dignità; oltre agli scioperi hanno attivato,insieme al sindacato, denuncie alla guardia di finanza, ai carabinieri, all’ispettorato del lavoro e al consiglio comunale di bollate.
Siamo costretti a denunciare pubblicamente i vari reati che la cooperativa ha perpetuato , perche’ fino ad oggi nessun organo istituzionale o preposto al rispetto delle leggi e’ intervenuto a porre fine a queste illegalita’ , questo nonostante le ripetute segnalazioni che i lavoratori hanno fatto.
Al contrario di ciò, quando c’è da intervenire contro i lavoratori, i carabinieri arrivano subito e minacciano sgomberi e cariche. Significativo è che pur avendo verificato la presenza di lavoratori in nero, non hanno mai verbalizzato il fatto.
In questo momento, la cooperativa sta sostituendo i lavoratori attivi negli scioperi con altri al momento più disposti ad accettare i soprusi oltre che un basso salario ( inevitabilmente faranno anch’essi lo stesso percorso dei primi), perché a quanto pare a Bollate tutte le istituzioni e i partiti chiudono un occhio su questo sistema di semi schiavitù.
“Dove sono finite le belle parole del governo e vari partiti sulla lotta all’evasione fiscale? dove sono finiti i rappresentanti di Rifondazione Comunista e di Sel di Bollate, che a parole sostengono i lavoratori e nei fatti avvallano queste situazioni ? Le conclusioni sono evidenti , i lavoratori come sempre sono soli e possono contare solo sulla solidarieta’ di altri lavoratori. Non ce ne rammarichiamo e continueremo la lotta con ancora piu’ determinazione e radicalita’ , da oggi in poi la lotta si sposta a 360° gradi e investira’ non solo la coop Ala e i suoi caporali, ma anche le istituzioni locali e la Cotril azienda committente” afferma il SI Cobas in un comunicato..
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