“Applicare la legge regionale 12/11 e privatizzare tutti gli asili pubblici, come propone il Direttore della Federlazio di Roma, Giuseppe Giordano, servirà solo ai gestori privati per fare affari ai danni dei bambini e delle lavoratrici”, è il giudizio di Caterina Fida dell’USB. “Far entrare più bambini nei nidi e aumentare il rapporto educatrice bambino – spiega Fida – sarebbe forse utile in termini di diminuzione delle liste di attesa ma si tradurrebbe, nei fatti, in un drammatico impoverimento del nostro sistema educativo a vantaggio dei soli i gestori privati, che otterrebbero più contributi pubblici”.
Prosegue la sindacalista: “Oltretutto parliamo di bambini molto piccoli e il direttore Giordano dovrebbe sapere che non è la stessa cosa seguire 6 bambini di un anno di età oppure 15, come accadrebbe se fosse applicata la Legge 12/11. Le stesse condizioni di lavoro delle educatrici private, oggi ai limiti della sussistenza e spesso ai limiti della legalità, sarebbero ulteriormente peggiorate”. “Le dichiarazioni di Giordano del resto del resto fanno il paio con quelle rilasciate dall’Assessore regionale ai Servizi sociali Forte – evidenzia Fida – il quale sollecita l’applicazione della legge sottacendo che questa operazione trasformerà i nidi in luoghi senza più alcuna valenza educativa”. “Facciamo noi una proposta seria alle amministrazioni – conclude Fida – reinternalizziamo i servizi educativi. Saremo così sicuri di offrire le dovute opportunità educative a tutti i bambini e garantiremmo, finalmente, anche alle educatrici del privato condizioni contrattali decorose. Intanto l’USB ha indetto per il 18 settembre, presso la sala Protomoteca in Campidoglio, una assemblea del personale dei nidi pubblici e convenzionati. Saranno le lavoratrici a decidere come rispondere agli attacchi di questi personaggi che straparlano di asili solo in termini di mercimonio”.
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