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Usb: all’Inail persi 1900 posti in pochi mesi

“La situazione prospettataci questa mattina nell’incontro avuto con il Presidente e con ilDirettore Generale dell’INAIL è estremamente grave”, riferisce Isa Miconi, del Coordinamento Nazionale USB INAIL.  “I tagli per effetto della  spending review, che si sommano a quelli già attuati  a seguito della legge 148/2011, portano a 1.900 i posti di lavoro tagliati nell’Istituto nel giro di breve  tempo, su un organico di poco inferiore alle 10.000 unità”. 

“Tradotto in termini concreti  – prosegue  Miconi – ciò equivale a prospettare la messa in  mobilità  del personale a seguito degli esuberi ed il rischio evidente di una forte ripercussione sul servizio offerto all’utenza che, ricordiamo, è costituita dai lavoratori che hanno subito un infortunio o una malattia professionale”.

“ La sensibilità dimostrata dal Governo Monti nei confronti del mondo dei lavoratori è ormai nota a tutti – ironizza la rappresentante USB – ma  non lasceremo che venga scippata anche questa parte di welfare,  garantita dalla Costituzione. La USB chiede ai vertici dell’Istituto di adoperarsi al massimo con i Ministeri  vigilanti  a difesa dell’Ente  e di quello che rappresenta all’interno del welfare del nostro Paese e proclama lo stato di agitazione del personale, fino allo sciopero del comparto EPNE, per cui USB ha già avviato la procedura di indizione.”

Conclude Miconi: “Invitiamo tutti i lavoratori dell’Istituto  a partecipare al NO MONTI DAY il prossimo 27 ottobre a Roma, per respingere totalmente le politiche del Governo imposte dall’Europa. Perché la difesa del salario, dei diritti e dei posti di lavoro non deve rimanere chiusa all’interno delle singole Amministrazioni”.   

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