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Italia. Rinvio a giudizio per i “signori” del rating

La Procura di Trani ha rinviato a giudizio sette dirigenti e funzionari delle agenzie di rating Standard & Poor’s, e Fitch, ritenuti responsabili del delitto di manipolazione del mercato continuata e pluriaggravata. Contestualmente la Procura ha avanzato la richiesta di archiviazione per i restanti 2 responsabili dell’Agenzia di rating Moody’s.
La richiesta di rinvio a giudizio riguarda Deven Sharma, presidente di Standard & Poor’s Financial Service dal 2007 al 23 agosto 2011; Yann Le Pallecm il Mananging Director Head of Insurance Rating di S&P sede di Londra; Eileen Zhang, Associate Director, Sovereign Rating della S&P sede di Londra; Franklin Crawford Gill, Senior Director of European Sovereign Ratings, sempre della S&P di Londra, Moritz Kraemer, Managing Director European Sovereign Ratings S&P sede di Francoforte, in quanto ritenuti tutti responsabili del delitto di manipolazione del mercato continuata e pluriaggravata perché, dipendenti apicali dell’Agenzia Standard & Poor’s: “ponevano in essere una serie di artifici” tanto nell’elaborazione, quanto nella “diffusione” dei rating sul debito sovrano italiano “concretamente idonei a provocare”: 1) una destabilizzazione dell’immagine, prestigio e affidamento creditizi dell’Italia sui mercati finanziari; 2) una sensibile alterazione del valore dei titoli di Stato italiani, segnatamente un loro deprezzamento; 3) un indebolimento dell’ Euro.

Si sono così concluse dopo due anni le indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, in collaborazione con il Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, relativamente alle ipotesi di condotte illecite poste in essere da alcuni responsabili delle tre principali agenzie di rating operanti a livello mondiale.

Il procedimento era stato avviato a seguito di esposto-denuncia presentato in data 11 luglio 2011 presso la Procura della Repubblica dai legali rappresentanti delle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori nei confronti di analisti finanziari della Standard & poor’s in relazione “agli attacchi speculativi al mercato finanziario italiano conseguenti alla diffusione, a mercati aperti, di una ‘nota’, da parte della citata agenzia di rating, con la quale si criticava la manovra finanziaria del governo italiano, prima della sua pubblicazione ufficiale”.
Nel mirino dei magistrati in particolare vi è un report del 20 maggio 2011 con il “taglio” dell’outlook del debito sovrano dell’Italia da stabile a negativo seguito da un ulteriore report, due giorni dopo, esplicativo delle ‘motivazioni’ del ‘taglio’ dell’outlook: valutazioni – secondo la Procura – artificiosamente comunicate/diffuse ai mercati con una tempistica sfalsata e tale da generare sui mercati una volatilità ed un’incertezza che (con)causava sensibili perdite su titoli azionari, obbligazionari e titoli di Stato italiani.

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