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Roma. Blitz dei precari a “Eataly”, “paradiso dell’Alto Cibo”

Un gruppo di lavoratori dell’INRAN,  l’ Istituto Nazionale di Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione soppresso dal governo Monti, muniti di provette, alambicchi ed altri “attrezzi del mestiere”, ha fatto irruzione ad Eataly Roma, lo spazio all’ex air terminal Ostiense divenuto luogo simbolo dell’eccellenza gastronomica e alimentare italiana.
Al grido di “Mangiare bene è questione di scienza”, e “Salviamo i precari per salvare la Ricerca Pubblica in Nutrizione”, con un timbro di scadenza sulle spalle, i lavoratori organizzati con l’USB P.I. Ricerca hanno così inteso dare risalto alla loro lotta contro la dispersione di attività, competenze e saperi, che mette a rischio la specificità e la sopravvivenza di questo settore scientifico.
L’ Italia viene infatti riconosciuta come Paese di eccellenza gastronomica, alimentare e nutrizionale, frutto di tradizioni, risorse naturali e dedizione. Ma nonostante questo il governo Monti ha soppresso l’Istituto cinque mesi fa, e non sono stati ancora emanati i decreti attuativi per ricollocare personale e risorse presso gli enti di destinazione, lasciando di fatto l’INRAN in una situazione di stallo scientifico ed amministrativo.
Sono i precari i primi a fare le spese di questa situazione: circa 100 fra ricercatori, tecnici e amministrativi, di età media sui 37 anni, tutti altamente qualificati e tutti in “scadenza” il prossimo 31 dicembre.
L’USB e i precari dell’ Ente di ricerca, da mesi impegnati in una lotta per rivendicare il diritto al lavoro e difendere un intero settore di ricerca scientifica pubblica, chiedono che venga messo fine all’interminabile processo di trasferimento di attività, risorse e personale ad altri enti, aggravato dal rinvio incrociato di responsabilità fra MIPAAF, amministrazione ex-INRAN e amministrazione CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, ente al quale è stata accorpato il settore più grosso dell’EX-INRAN),  che nel quadro di una contrazione complessiva dell’intervento pubblico nella settore stanno portando sul lastrico ricerca scientifica e precari.

 

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