Un sindaco fascista lo vedi dai “dettagli”. Dopo aver riempito Roma di lapidi e monumenti per i neofascisti uccisi negli scontri dei decenni scorsi, ha invece provveduto a far cancellare il murales che ricordava l’omicidio di Roberto Scialabba, il giovane di sinistra ucciso da un commando dei Nar in cui rimase ferito anche il fratello.
L’Ufficio comunale del decoro urbano ha cancellato nella notte tra sabato e domenica il murale che il X Municipio aveva autorizzato per ricordare Roberto Scialabba, il giovane militante di Lotta continua assassinato dai Nar il 28 marzo del 1978. Immediata la reazione del presidente del X Municipio di Roma, Sandro Medici, che aveva invece dato l’autorizzazione.
”Sono indignato e profondamente dispiaciuto per quanto accaduto, una decisione animata da impulsi ideologici di chiara matrice fascista, che si segnala per il suo agghiacciante disprezzo nei confronti della morte di un ragazzo di soli ventiquattro anni, vittima innocente di una spietata esecuzione politica”, aggiunge. ”E’ inoltre inaccettabile – continua Medici – che settori dell’amministrazione centrale, organizzati militarmente, si arroghino il diritto di contrastare una manifestazione promossa dal governo municipale, che peraltro si era anche predisposto, venerdi’ scorso, a informare gli uffici centrali: quella che si e’ consumata ai danni del X Municipio e’ insomma un’intollerabile prepotenza, una rappresaglia politica contro un’iniziativa antifascista di un’istituzione locale, insignita della Medaglia d’oro per i suoi meriti nella lotta di liberazione”. ”Non vorrei – dice ancora il presidente Medici – che questo squallido intervento negazionista e censorio, nel suo esplicito intento intimidatorio, sia solo l’avvisaglia del metodo provocatorio con cui Alemanno pensa d’impostare la prossima campagna elettorale. Questa citta’ vive in un’estrema difficolta’ – conclude – di tutto ha bisogno, tranne che di essere risucchiata in una spirale di contrapposizioni ideologiche”. (fonte: Liberaroma)
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