Un esempio di come un sindacato “complice” (ben tre, in questo caso) agisca di concerto con l’azienda per ridurre il salario dei lavoratori.
Non si stupiscano i nostri lettori. In questa vertenza la Fiom è trattata come un normale sindacato di base, non firmatario degli accordi (la Marelli è “Gruppo Fiat”, qui vale il “modello Marchionne”), e reagisce nelle forme e nei modi tipici del sindacalismo conflittuale. Se ne traesse anche le conseguenze più generali, sarebbe un bene per tutti. Forse anche per la Fiom…
L’inizio dello scontro tra sindacati:
La risposta dei “complici”, quasi in chiave “allarme terrorismo”…
La ricostruzione dei fatti – chiarificatrice – da parte della Fiom….
“Stamattina abbiamo letto un comunicato dei firmatari che accusano il colpo, si sentono alle strette e cominciano a rendersi conto di quanto siano incazzati i lavoratori. Quindi abbiamo ritenuto opportuno rispondergli dimostrando innanzitutto la nostra vicinanza in un momento così difficile e poi rivolgendogli alune domane alle quali speriamo che risponderanno in un’assemblea unitaria”.
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