A Pomigliano stamattina era stata convocata una assemblea dai “Sindacati Firmatari”. Un’assembea di lavoratori? Nemmeno per sogno. O meglio, solo per metà, quelli in produzione. Fuori, quindi, le tute blu in cassa integrazione, che ad attenderli hanno trovato le forze dell’ordine. Fim-Uilm-Fismic, che hanno portato qui tutti e tre i loro segretari nazionali, evidentemente non hanno voluto correre rischi. La loro era una assemblea “a invito” per fare il punto della situazione a Pomigliano, a cinque mesi dal trasferimento di ramo d’azienda della newco Fabbrica Italia Pomigliano, in Fiat group automobiles. I lavoratori che si fossero presentati non compresi negli elenchi sarebbero stati considerati degli estranei. E così è andata.
La denuncia di un dirigente della Fiom-Rete 28 aprile
Pomigliano: Polizia al servizio di Fiat-Fim-Uilm-Fismic
Stamane per impedire ai lavoratori cassintegrati della Fiat di Pomigliano di partecipare all’assemblea interna l’azienda ha chiamato la polizia. Sulla base di elenchi definiti dai sindacati complici la polizia aveva l’ordine di filtrare gli ingressi. Tu si, tu no! Non ci sono espressioni che possano rappresentare adeguatamente la gravità di quanto accaduto. Polizia di stato al servizio del sindacalismo complice e di Marchionne. Questa è la Fiat, questi sono i loro sindacati di comodo. Altro che disgelo, ci vuole una nuova Piazza Statuto!
Sergio Bellavita (Rete 28 Aprile Fiom)
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