«Se Berlusconi fosse condannato all’interdizione dai pubblici uffici, sarebbe molto difficile che un Pdl acefalo del suo leader possa proseguire l’esperienza del governo Letta».
Tocca a Renato Schifani, ex presidente del Senato chiacchierato esponente del Pdl siciliano, rompere il fronte delle rassicurazioni formali sulla stabilità del governo Letta in caso di conferma definitiva della condanna di Berlusconi il 30 luglio.
«Sulla vicenda giudiziaria di Berlusconi intendiamo avere un atteggiamento soft. Non c’è nessuna rivolta contro altri poteri dello Stato, ma abbiamo il diritto di informare i nostri elettori delle dinamiche politiche e processuali di fronte alle quali ci troviamo».
Anche il Pd sembra prendere atto, a questo punto, che la crisi di governo arriverà in pieno agosto. E quindi che ottobre-novembre diventano mesi caldi anche sul piano di un possibile ritorno alle urne.
Il segretario pro tempore, Guglielmo Epifani, ammette che «O c’è un chiarimento serio e il Pdl dimostra di essere interessato ai problemi del Paese e non alle vicende di Berlusconi oppure, con la stessa forza con cui abbiamo fatto nascere questo governo, diciamo che così non si può andare avanti». «Il Pdl mette a rischio la funzione stessa di questo governo. C’è un limite oltre il quale il nostro senso di responsabilità, che anche oggi abbiamo dimostrato, non può andare».
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