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Firenze. Come stanno distruggendo l’Ataf privatizzata

Quanto preannunciato da Trenitalia sta per avvenire: gli autisti di ATAF verranno trasferiti alle aziende socie (Cap,  Autoguidovie e Busitalia-Sita Nord del gruppo Ferrovie dello Stato) e alle loro normative. Conseguentemente gli altri lavoratori dell’azienda (impiegati, operai e inidonei) resteranno in attesa di un miracolo salvifico o di una eliminazione definitiva poiché ATAF come azienda non esisterà più. Avevano visto giusto i lavoratori che si sono opposti alla privatizzazione voluta in primis dal sindaco Renzi e hanno effettuato proprio per questo numerosi scioperi.
Dal 31 dicembre prossimo saranno annullati tutti gli accordi integrativi conquistati negli anni dai dipendenti Ataf, in modo da garantire quella flessibilità dei turni e degli orari di lavoro che rovinerà la vita dei lavoratori e incrementerà il pericolo del servizio, tutto in nome del profitto.
Per capire cosa sta succedendo all’Ataf può essere utile ricordarsi che i suoi nuovi proprietari sono le
Ferrovie dello Stato; Ataf è in mano a questo tipo di padroni che, come tutta la loro Malarazza, per il profitto tagliano sulla sicurezza (col rischio di provocare stragi come quella di Viareggio), distruggono la
vita dei lavoratori, ne provocano la morte, perseguitano i più politicizzati e tagliano i servizi non redditizi mentre investono su quelli per i ricchi. La lotta in difesa del lavoro e del diritto alla mobilità, interesse comune di tutte le fasce più deboli, non può e non deve essere sostenuta solo dai lavoratori ATAF, ma deve vivere di un respiro più ampio e investire tutto il territorio. Intralciare i piani di Renzi e Moretti significa lottare contro le politiche padronali che ci saccheggiano sia dentro che fuori il posto del lavoro.

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