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Fermato a Milano Bahar Kimyongür. Italia serva della Turchia

Bahar Kimyongür, giornalista turco residente in Belgio e da tempo impegnato a denunciare il coinvolgimento del governo Erdogan nella guerra in atto in Siria, è stato arrestato stamane al suo arrivo in Italia, all’aeroporto di Milano, per una conferenza internazionale sui fatti siriani e rinchiuso nel carcere di Bergamo. Bahar collabora da tempo con il gruppo di giornalisti del sito belga di Michel Collon. Il governo turco lo persegue come militante di gruppi di sinistra. Dunque Roma ha preso ordini da Ankara?  La vera e propria persecuzione politica del regime turco contro Bahar va avanti ormai da anni. Prima in Belgio dove è stato in carcere diverso tempo, poi in Spagna dove poco tempo fa si era recato in vacanza. Adesso èa accaduto anche in Italia. Bahar è stato portato in giudizio sulla base della legislazione anti-terrorismo del Belgio, è stato condannato in primo grado di giudizio nel febbraio 2006 e in appello nel novembre 2006, poi assolto nel 2007 e nel 2009 a seguito delle sentenze di Cassazione che hanno annullato le sentenze precedenti.

Più dettagli su Bahar e sulle accuse senza basi qui:http://www.michelcollon.info/Bahar-Kimyongur-Erdogan-s-acharne.html

Bahar da anni è oggetto di ripetute richieste di estradizione da parte della Turchia.
All’affare DHKP-C e al caso Kimyongür è stato dedicato il film “Résister n’est pas un crime – Resistere non è un crimine”, un documentario di Marie-France Collard, F.Bellali e J.Laffont, che ha conseguito il Premio Speciale della Giuria al Festival Internazionale del Film sui Diritti dell’Uomo (FIFDH) 2009 di Parigi.

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