Menu

Milano: aggressione fascista, accoltellato un giovane

Scriveva nel pomeriggio di oggi il sito MilanoInMovimento:
“Episodio gravissimo avvenuto questo pomeriggio a Milano, sotto la ¨metropolitana di Stazione Centrale.
Un compagno dell’area del ticinese é stato infatti accoltellato da due ragazzi, che dall’abbigliamento e dall’aspetto appartengono molto probabilmente a un gruppo di estrema destra (Hammer Skin).
Verso le 17 infatti, a seguito di un diverbio e di una iniziale colluttazione, i due ragazzi hanno aggredito il compagno colpendolo con un coltello: il ferito si trova ora in ospedale dove i medici stanno accertando la gravità delle lesioni riportate. Le notizie mediche paiono essere per ora incoraggianti ma l’aggressione avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori, essendo stata la coltellata inferta all’altezza del costato.
Ignota l’identità dei due aggressori, anche se l’aspetto e le dinamiche non possono non far pensare che possano appartenere a qualche gruppo di estrema destra, magari basato proprio nella zona dell’accaduto.”

Diverse invece le informazioni sulla dinamica dell’accaduto pubblicate dall’edizione milanese de Il Corriere della Sera:
“Doveva solo prendere il motorino. Parcheggiato in stazione Centrale. Prima di salire sul mezzo, però, aveva deciso di fumarsi una sigaretta. Cinque minuti. Così tra una boccata e l’altra l’uomo, attivista dei centri sociali, ha incrociato lo sguardo di due «Hammer» che si sono avvicinati. Ed è scattata la rissa. Un attimo e i due hanno tirato fuori un coltello, colpendolo per quattro volte al torace.
L’aggressione è avvenuta intorno alle 17 di domenica. L’uomo è riuscito a rifugiarsi nel bar Motta della stazione. Poi è stato portato all’ospedale San Paolo. «Per fortuna il coltello non ha colpito gli organi vitali», dicono gli amici. Però dovrà essere operato per «ricostruire le fasce muscolari». È stato lui a raccontare la dinamica. E riconoscere i suoi aggressori grazie ai tatuaggi e lo stile nel vestire degli Hammerskin. Teste rasate e bomber.
Il gruppo ha un’ispirazione neonazista, ed è nato negli Stati Uniti dalla scissione del Ku Klux Klan negli anni ’80. Poi si è diffuso anche in Europa, Italia compresa. Presente a Milano in viale Brianza, il gruppo ha anche una sede storica a Bollate, appunto chiamata skinhouse. Alle quali si aggiungono altri due spazi a Lodi e Monza. Tutti aperti con la sigla di Lealtà e Azione, un’associazione «culturale». Gli Hammer sono passati agli onori delle cronache per aggressioni e per apologia del nazismo”.

Informazioni ancora diverse nel pezzo della cronaca milanese de La Repubblica:
“E’ stato riconosciuto mentre camminava nei corridoi della metropolitana, in stazione Centrale, è stato circondato e colpito con una coltellata alla pancia. Il giovane, un militante del vecchio centro sociale Orso, tuttora attivo nella galassia antagonista milanese, S. Z., 35 anni, è stato subito portato all’ospedale San Paolo. Le sue condizioni non sono gravi, ma l’accoltellamento ha fatto salire la tensione in città. Il ferito ha riconosciuto i due aggressori giovani di estrema destra “naziskin per l’aspetto e l’abbigliamento”, ha detto agli uomini della Digos che lo hanno ascoltato in ospedale. 
S. Z. stava tornando a casa, quando è stato circondando da due ragazzi che hanno iniziato a insultarlo e spintonarlo, finché non è spuntato il coltello che lo ha colpito alla milza. Le sue condizioni sono sembrate subito gravi, ma fortunatamente i medici del San Paolo che lo hanno medicato lo hanno dichiarato fuori pericolo.  
“Un compagno dell’area del ticinese é stato infatti accoltellato da due ragazzi, che dall’abbigliamento e dall’aspetto appartengono molto probabilmente a un gruppo di estrema destra, gli Hammer Skin”, hanno scritto su un sito di riferimento gli antagonisti Un episodio che però resta grave, e che fa alzare la tensione in città, a pochi mesi dal decennale dell’assassinio di Dax, l’altro militante dell’Orso ucciso da militanti di estrema destra nel marzo del 2003″.

****

Ma su chi sono gli Hammerskin del gruppo Lealtà ed Azione qui di seguito pubblichiano una scheda:

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio……Lealtà Azione si divide

Come noto quasi a tutti dietro la sigla di Lealtà azione opera da tempo in Lombardia il circuito degli Hammerskin, una rete internazionale di ispirazione neonazista, formatosi a metà degli anni Ottanta negli Stati Uniti a seguito di una scissione dal Ku Klux Klan. L’idea di coprirsi dietro questo paravento è stata escogitata per diversi motivi, prima di tutto per evitare di essere immediatamente individuati e tentare qualche aggancio con il mondo giovanile più srpvveduto, ma soprattutto poter usufruire delle indispensabili coperture da parte della destra istituzionale, soprattutto degli ex di Alleanza nazionale, riferimento principale l’onorevole Paola Frassinetti (fascistella della prima ora….).
Alla storica sede di Bollate (MI), la cosiddetta Skinhouse, che rivendica senza infingimenti la propria natura Hammer, si sono così aggiunte nel giro di poco più di un anno altre tre sedi (a Milano, Monza, Magenta e Lodi), tutte aperte come Lealtà azione.
«I lupi sono arrivati», questo era il titolo della locandina pensata per l’inaugurazione della sede di Monza, il 22 settembre 2011, in via Dante 5, in pieno centro, a pochi metri dalla sede della Cisl, salutata con favore dal presidente della provincia Dario Allevi (Pdl). Sarà un caso, ma l’idea dell’“uomo lupo” rimanda all’organizzazione del “lupo mannaro” (Werwolf), costituita sul finire della seconda guerra mondiale dalle SS e animata dai giovani della Hilterjugend per condurre azioni di sabotaggio e guerriglia nei territori occupati dagli Alleati. Un piccolo tragico mito tutto interno all’immaginario dell’estrema destra nazionalista.
Ma da qualche mese all’interno di Lealtà azione, questa la novità, si sono prodotte alcune profonde spaccature. Da una parte, stante la crisi del Pdl, si è schierata (dopo la “cacciata” di Stefano Del Miglio) la maggioranza del nucleo milanese favorevole ad allacciare rapporti più stretti con la Skinhouse, dall’altra chi vorrebbe invece proseguire la propria attività sotto “la cappella” degli ex An.

I primi si riconoscono in Alpha, ovvero Giacomo Pedrazzoli, il loro leader, ripetutamente condannato per lesioni gravi e porto illegale di armi. Qualche esempio? Questo neo-nazista ha aggredito e ferito a coltellate, nell’aprile 2002 in un’area di servizio a Pero, un giovane “colpevole” di leggere il quotidiano «il manifesto» (cosa avrebbe fatto se avesse visto me con “Il Bolscevico” e “Scintilla” sotto il braccio???). Il 7 agosto 2004 poi, sui Navigli a Milano, ha assaltato insieme a una banda di una trentina di teste bacate (oops…rasate!), un gruppo di giovani dei centri sociali. Nel corso di questa ignobile impresa di chiara matrice fascista (del tanti contro pochi), infatti, il Pedrazzoli (da bravo deficiente) perse sul posto la sua patente e la carta d’identità. I feriti, tutti da arma da taglio, furono sei. Uno rimase a lungo in prognosi riservata subendo due delicati interventi chirurgici.

Il secondo schieramento all’interno di Lealtà azione, tra loro la gran parte dei monzesi, si sta mostrando, invece, più attento alle evoluzioni politiche. Guarda alle scelte de La Destra, ma soprattutto a quelle degli ex An. Stefano Del Miglio (lunghissimo anche il suo curriculum criminale), dal canto suo, dopo essere stato emarginato, ha raccolto una ventina di seguaci (con lui Giuseppe Locatelli) e ha fondato una nuova associazione, apparentemente ambientalista con accenni di finta solidarietà, I lupi delle vette. Da ridolini, in questo caso, il tentativo di mimetismo. Una foto, alla loro prima uscita, li ha ritratti addirittura in posa con golfini da impiegati, giacca e cravatta!

Finito subito anche l’approccio tentato con Casa Pound Milano. Non sono stati presi neanche in considerazione come possibili interlocutori, nonostante la propaganda fatta a favore della manifestazione nazionale del 24 novembre scorso e il nuovo profilo da sinceri escursionisti sul modello delle associazioni collaterali tanto care a Casa Pound. I lupi delle vette ostentano, infatti, un logo con tanto di lupo sullo sfondo di cucuzzoli tricolori. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda che, e ne siamo sicuri, ci lascierà a bocca aperta e nel contempo ci farà fare un sacco di risate per questa ennesima tragi-comica impresa neo-nazista!

28 novembre 2012

Linea Rossa

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • Morlia

    Il fascismo c’é già stato al governo grazie a quel pezzo di m. del buce nano, fini, la rissa, Roma ha tuttora un sindaco riciclato dal pdl, da giovane metteva le bombe all’ambasciata dell’ex Urss

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *