Un pacchetto di 24 ore di sciopero è stato proclamato dai lavoratori della Raffineria di Gela per protestare contro la decisione dell’Eni di mantenere ferme le due linee di produzione di carburanti, di sospendere gli investimenti già programmati dell’importo di 700 milioni di euro, di rimettere in discussione la stessa esistenza dello stabilimento gelese. In agitazione anche le categorie industriali dell’indotto.
I sindacati chiedono l’apertura urgente di un tavolo di confronto con la partecipazione del governo regionale. Il consiglio di fabbrica del petrolchimico dell’Eni ha proclamato l’immediato sciopero del lavoro straordinario, denunciando il pericolo di una chiusura della raffineria e la sua trasformazione in deposito costiero di idrocarburi.
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