Settecento morti sono un crimine non una tragedia.
La notizia della morte di 700 migranti in seguito al capovolgimento della barca, a circa 60 miglia delle coste libiche e a circa 120 miglia dall’Isola di Lampedusa è un vero crimine.
Le misure d’impoverimento di massa determinate dalle politiche del Fondo Monetario Internazionale (FMI), della Banca Mondiale (BM) e della Banca Centrale Europea (BCE) insieme ai conflitti geo-politici dall’Africa al Medi oriente ci danno conferma di una guerra totale in corso. Una guerra che costringe le persone a fuggire per la salvaguardia della propria vita e della vita dei propri familiari
Le dichiarazione di circostanza di queste ore, prive di senso e di umanità, sono un vero atto di ipocrisia. Perché tutti i governi che compongono l’Unione Europea da una parte sono riusciti, in tempi immediati, a imporre le politiche di austerity alle popolazioni con risultati devastanti in termini di disoccupazioni in Europa e dall’altra, lascia morire nel Mediterraneo le persone. Senza parlare dei sopravvissuti, ai quali riserva la gabbia di centri di accoglienza e permanenza disumani, dove i naufraghi sono abbandonati a se stessi
La soluzione alla crisi dei flussi migratori esiste: fermare le guerre economiche e militari contro i paesi a noi vicini (la Libia è stata distrutta dai bombardieri francesi, inglesi ed italiani), instaurando invece relazioni economiche, sociali, culturali e politiche opposte a quelle volute dalle multinazionali e dallo sfruttamento capitalistico. altrimenti sempre più disperati che fuggiranno dalla miseria e dai bombardamenti, sempre più saranno i morti, il razzismo aumenterà aprendo le porte a nuove guerre.
Contro queste politiche scendiamo in piazza. Appuntamento alle ore 18.00 in piazza XX Settembre
UNIONE SINDACALE DI BASE
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