Importante presenza di militanti, attivisti, cittadini e comunità greca al presidio di giovedì 2 luglio a Pisa.
Il sostegno critico della Rete dei Comunisti al referendum indetto da Tsipras e dal suo governo contro i diktat della troika europea ha visto l’adesione di Ross@ Pisa, dell’Unione Sindacale di Base, dei consiglieri comunali e di alcuni attivisti del M5S di Pisa, di singoli militanti e attivisti presenti in piazza e di molti cittadini greci, residenti in città e non solo, dato che alcuni di loro arrivavano da altre provincie limitrofe, per partecipare all’iniziativa. Toccante l’intervento di uno di loro, che ha descritto la situazione drammatica di milioni di lavoratori, giovani e pensionati, strangolati dai tagli ai salari, pensioni e servizi sociali. In sette anni dall’inizio della crisi oltre 11 mila sono stati i suicidi in Grecia, come ci ha raccontato il compagno greco, che pesano sulla coscienza dei governi nazionali e dei burocrati di Bruxelles.
I temi, gli slogan e gli interventi in piazza hanno evidenziato come la vicenda greca dimostri quanto quest’alleanza sia profondamente antipopolare e asservita ai poteri finanziari, economici ed eurocratici, senza alcuna possibilità di mediazione con uno sviluppo sociale e politico vero dei popoli europei. In questa situazione, decidere per il referendum è stata da parte del governo greco una scelta giusta e coraggiosa, si capisce anche dalla reazione rabbiosa di tutti i dirigenti politici europei.
In futuro sarà però necessario superare le debolezze di Tsipras, che in questi mesi di trattative ha continuato a rivendicare la propria appartenenza all’Unione Europea. Aver coltivato l’illusione che fosse possibile trovare nell’UE uno sbocco alle aspettative del popolo Greco, non aver puntato su una mobilitazione continua in attesa degli esiti della trattativa, non ha creato le condizioni migliori per affrontare l’appuntamento del referendum di domenica 5 Luglio.
È possibile che nel referendum il ricatto prevalga nell’opinione pubblica della Grecia, oppure che la vittoria del NO apra una fase nuova, di liberazione dalla gabbia asfissiante imposta dalla Merkel e da servi come Renzi, Rajoy e da tutti i capi di governo al servizio della BCE, del FMI e della Commissione Europea.
Una cosa però è certa: la crisi greca evidenzia l’irriformabilità dell’Unione Europea. Comunque vada il referendum, in Europa niente sarà come prima.
L’ipotesi di rompere quest’unione europea, uscire dall’eurozona, lavorare per un’area euromediterranea alternativa a partire dai paesi PIGS (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna) divengono obiettivi praticabili sin da subito. La relazione tra i popoli mediterranei è divenuta una necessità oggettiva.
Per questo sta circolando in Italia, Grecia, Spagna e in altri paesi l’appello Eurostop per coordinare le lotte a livello continentale. I destini dei nostri paesi non possono essere più legati a un’Unione Europea nemica dei propri popoli.
Con questi intenti e obiettivi abbiamo deciso di dare continuità alla mobilitazione, stabilendo con le realtà politiche e sindacali presenti e con la comunità ellenica di Pisa contatti che, ci auspichiamo, siano proficui per il prossimo futuro, indipendentemente dal risultato referendario di domenica 5 luglio.
Rete dei Comunisti – Pisa
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