Mentre in ogni università italiana si tagliano le cattedre e i fondi per gli studi storici (sia mai detto che si possa capire da dove veniamo e come abbiamo fatto a diventare quel che siamo),; mentre la manovra prevede che – in caso di deterioramento del quadro economico – ci saranno 2 miliardi di tagli automatici, tra cui 100 milioni ad università e ricerca… il governo si preoccupa di ritagliare uno spazietto – piccolo, ma indicativo – per la celebrazione degli intellettuali che si prestarono a fiancheggiare il fascismo oppure ne proposero una ricostruzione storica molto contestata.
Non vogliamo entrare qui nel merito dell’opera di Ugo Spirito e Renzo De Felice (che meritano un’attenzione meno banale di quella riservata loro dai “tifosi”), ma semplicemente sottolineare il che direzione batte il cuore di certi piccoli esseri umani che infilano in una legge di stabilità codicilli come questo. Che, sembra evidente, servono più a “premiare” qualche servitorello che non ad implementare gli studi sui due…
La notizia è stata ripresa da il manifesto:
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I soldi per i fascisti si trovano sempre. Regali della Manovra. 120mila euro per ricordare Renzo De Felice e il manifesto degli intellettuali. Anche il «governo del cambiamento» trova i soldi per i fascisti. Un piccolo comma della maximendamento stanzia «in occasione del quarantesimo anno dalla scomparsa di Ugo Spirito – che nel 1925 firmò il «manifesto degli intellettuali fascisti» – e del novantesimo anno dalla nascita di Renzo De Felice – lo storico del fascismo – è autorizzata la spesa di euro 60mila euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, a favore della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice ai fini del programma straordinario di inventariazione, digitalizzazione e diffusione dei fondi librari e archivistici posseduti dalla Fondazione». Vengono inoltre promosse ricerche e convegni per «ricordare il pensiero del filosofo e l’opera dello storico».
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