Menu

Giappone. Manifestazioni contro il nucleare in tutto il paese

“Basta con le centrali nucleari. E’ tempo di passare alle energie rinnovabili”, ha dichiarato Kumi Naidoo, direttore dell’organizzazione ecologista e antinucleare Greenpeace, durante il raduno tenutosi al parco centrale di Yoyogi a Tokio. Sempre nella capitale giapponese un altro corteo è passato invece davanti alla sede della Tokyo Electric Power (Tepco), la società che gestisce la centrale di Fukushima e le altri centrali nucleari giapponesi. “Non vogliamo più centrali nucleari”, hanno intonato i manifestanti. Secondo i media locali, un centinaio di altre manifestazioni contro il nucleare si sono svolte oggi in tutto il Paese.
A tre mesi dal terremoto e dallo tsunami che hanno colpito il Nordest del Giappone,sono ormai  oltre 90.000 le persone che attendono ancora un tetto. Oggi, nella regione è atteso il primo ministro nipponico, Naoto Kan, accusato di aver mal gestito la catastrofe e secondo molti prossimo a lasciare l’incarico. Dopo Fukushima il governo, sotto pressione, ha mantenuto solo 19 dei 54 reattori che erano in funzione.
L’11 marzo scorso, una scossa di magnitudo 9 sul fondo dell’oceano Pacifico provocò un enorme tsunami che ha distrutto città e villaggi interi lungo la costa di Tohoku (Nordest), causando oltre 23.000 morti e scomparsi. Un’onda di 14 metri di altezza ha gravemente danneggiato la centrale atomica di Fukushima (numero 1) costruita sul bordo del mare, a 220 chilometri da Tokyo, provocando la più grave crisi nucleare da quella di Chernobyl. Da allora oltre 90.000 persone, sgomberate dalle zone devastate e radioattive sono ancora rifugiate nei centri di accoglienza.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *