Alta velocita’, riesplode la protesta. Il taglio simbolico di un pezzo di recinzione del cantiere Tav della Maddalena ha scatenato la reazione della polizia schierata intorno al cantiere della Clarea che ha azionato gli idranti contro i manifestanti che si sono avvicinati di piu’ alle reti. La battitura delle reti e’ cominciata subito dopo l’intervento di Luca Abba’: “Dentro il cantiere c’e’ un mondo vecchio. Qui fuori c’e’ il futuro che noi trasmettiamo con la nostra lotta. Oggi e’ una giornata simbolica e non abbiamo intenzioni bellicose ma torneremo anche per buttare giu’ le reti”. Oggi c’è stato il ritorno di Luca Abbà, fulminato su un traliccio, nella zona della Val di Susa teatro della sua opposizione estrema all’invasione della polizia. Ad accompagnarlo gli amici, il popolo No Tav, in migliaia sotto una pioggia battente. Una pioggia che non ha però fermato le mobilitazioni che senza sosta proseguono ormai da mesi e che vedono il cantiere-fortino bersaglio fragile delle iniziative. Anche oggi si è andati oltre il simbolico, termine e pratica lontana ormai anni luce dal movimento no tav e così nella reale militarizzazione di un territorio Luca ha voluto salutare tutti, tornare al futuro, verso il futuro e tagliare un po’ di recinzioni. Così, subito, dalle parole ai fatti, dalla teoria alla pratica e con lui tanti no tav dopo il suo saluto e le sue parole di forza e speranza iniziano a battere sulle reti, a tagliare, a fare pressione. La risposta come sempre non si fa attendere e gli idranti della polizia bagnano centinaia di persone che ormai da ore erano sui sentieri sotto l’acqua.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa