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Roma. Sui rifiuti è il gioco dell’oca


La vicenda ha dell’incredibile. Dopo quasi due anni di stato d’emergenza richiesto dall’ amministrazione regionale e capitolina per risolvere il problema dei rifiuti di Roma, AMA e Comune annunciano un progetto “sperimentale” in IV Municipio, di raccolta differenziata stradale!
I massimi esperti nazionali in materia rifiuti, concordano nell’affermare che la raccolta stradale ha, dovunque sperimentata, dato risultati fallimentari, fornendo un prodotto differenziato di scarso se non inutile rendimento e quindi da dover avviare di nuovo in discarica o ad eventuali trattamenti per la produzione di CDR, il famigerato combustibile derivato da rifiuti che alimenta quelle macchine di morte “annunciata” e conclamata che sono gli inceneritori o a bio-digestori per la produzione e combustione di bio-gas che non ha nulla di bio se non il nomignolo (si tratta di micro-mini inceneritori a biogas).
In questa cornice, inoltre, il Sindaco di Roma annuncia trionfalmente l’indizione di una gara d’appalto europea per l’esportazione di quelle 900 tonnellate giornaliere di rifiuti “tal quale” che la Capitale non è ancora in grado di trattare.
Gara d’appalto di nuovo indirizzata ad un soggetto privato che dovrebbe gestirne il trasporto e lo smaltimento in altri inceneritori fuori del territorio nazionale o cmq regionale. Non è difficile ipotizzare chi potrebbe partecipare e vincere tale gara, lo stesso  soggetto che si è visto rinnovato da AMA, il contratto di servizio per altri due anni prolungabili anche fino a tre.
Il “monte premi” per la gara d’appalto è di 50 milioni di euro per il 2013 e 30 milioni per il 2014! Ma nessuna cifra viene indicata e messa a bilancio per la Riduzione dei rifiuti a monte e per  Raccolta Differenziata Porta a Porta, unico sistema di gestione virtuosa e risolutiva del trattamento dei rifiuti urbani, perchè permette un riciclo e recupero di materiale profittevole.
Naturalmente, per completare il quadro disastroso dell’inefficienza capitolina, viene rilanciato il Toto-discarica sotto forma di ricatto per evitare l’esportazione dei rifiuti che, oltre ad offrire un’immagine poco edificante della Capitale, contribuisce, senza risolvere alcun che,, ad innalzare la tassazione sui cittadini romani, che quindi si ritroveranno alla boa di partenza, ma con costi più alti e senza alcun beneficio.
A questi amministratori non vuole proprio entrare in testa che esiste un’ unica soluzione possibile e percorribile, il resto sono solo “sporchi” interessi economici, giocati sulla pelle della popolazione con denaro pubblico.In questo periodo pre-elettorale interroghiamo quindi con determinazione i partiti e la loro politica della gestione dei rifiuti: sono d’accordo con le scelte di AMA ? Quale ciclo di gestione dei rifiuti intendono realizzare ?

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