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Campania. Dai roghi dolosi ai roghi di Stato

” Da Marano a pochi km da Napoli si gira al quadrivio di Ischitella, verso il lago di patria e il mare…..la fila interminabile dei carri cigolanti, sottoil peso delle ceste di frutta e pomodori che sono il vanto della ricca e classica terra di Giugliano in Campania…”. 
Cosi si esprimeva l’archeologo Maiuri nel 1935 nel libro Passeggiate Campane. La descrizione bucolica di allora non corrisponde affatto al paesaggio odierno.
Questo pezzo di territorio, chiamato anche Campi Liburi e già abitato dalle bellicose tribù degli Osci, è da tempo assediato dalla cosiddetta civiltà. L’urbanizzazione violente degli anni 60/70 a opera del binomio camorra/costruttori espressione militare/produttiva del sistema democristiano ha lasciato ferite insanabili. Questi luoghi, scelti da Scipione l’Africano per finire i suoi ultimi giorni nella quiete e nella natura, sono da tempo periferia della metropoli partenopea e luogo dove scaricarne le contraddizioni di sistema. Distrutto uno dei più bei litorali d’Italia ( 100 km ininterrotti di spiaggia) con il cemento e, dopo il terremoto dell’80, costretto migliaia di napoletani a cercare casa nell’immediato retroterra, si è nel frattempo localizzata una delle più grandi discariche a cielo aperto proprio in quei luoghi, a Taverna del Re. Proprio qui, dopo 30 anni di sversamenti legali ed illegali, a ridosso di una zona industriale, della nuova base NATO di Licola, dell’antico lago di Patria, a pochi km dal ghetto nero di Castelvolturno, nei Mazzoni dove si alleva la bufala per la famosa mozzarella aversana, sono stati nelle varie emergenze allocate 8 milioni di balle di rifiuti.Chiamate, per eufemismo politichese, eco-balle questa enorme quantità di indifferenziata è da tempo bloccata per debiti della Regione Campania da Banche ed Equitalia.
Queste balle stanno mutando la destinazione d’uso del Regno di Pomonia. Dove si producono ed esportano in tutta Europa pesche, fragole, kiwi è diventato un’osceno sito con decine e decine di collinette alte 20/25 metri, kmq di invasi di ordinata e muta ” munnezza” che fermenta e produce percolato a 5 km dal mare a 12 metri sul livello della acque.
Questo fazzoletto di terra, palude bonificata dal fascismo, solo per caso, è al centro della zona d’influenza delle più grandi famiglie camorristiche del triangolo Giugliano in Campania-Villa Literno-Casal di Principe, è stato da tempo tenuto sotto osservazione dalla DDA di Napoli che nelle vesti del procuratore Milita ha dato enorme materiale d’indagine alla Commissione parlamentare d’inchiesta delle attività illecite connesse al ciclo rifiuti in Provincia di Caserta. I dati della suddetta, condensati in 772 pagine, fanno scandalizzare un giornalista del Sole 24 Ore che afferma ” la questione è  peggio della peste. Solo la famosa ACNA di Cengio dal Noed ha qui sversato ben 30.700 tonnellate di rifiuti tossici! Ebbene in questi “ameni” luoghi impestati dalle scorie della civiltà, le dette ecoballe in sosta non potendole (non volendole) più trattare dovranno essere “ecodistrutte” e l’ottima pensata degli amministratori  regionali, non gradendolo De Magistris e Sodano troppo vicino al capoluogo, è stata quella di localizzare  il futuro inceneritore tra le province di Napoli e Caserta.La eventuale consumazione con Roghi di Stato non ha avuto ovviamente consultazione popolare e le scellerate scelte sono la dimostrazione di cosa significa civiltà, partecipazione e la tanto strombazzata legalità. Il nuovo notabilato meridionale, erede di quello giolittiano, fascista, democristiano e oggi  bipartisan sugli affari, non sembra tener conto molto della salute della gente. Come i baroni di una volta.  Decine e decine di politici e amministratori locali sono stati e sono parte del sistema affaristico malavitoso che, in effetti, sembra non sia stato toccato dai controlli e le inutili grandi opere sono troppo appetibili per farle saltare, pena il crollo dell’economia nazionale.  Anche qui la camorra ha la cravatta e le presunte infiltrazioni sembrano un frustro copione che i NO MUOS hanno rinfacciato a Crocetta in Sicilia che usò a suo tempo Bassolino e  che si può rimandare al mittente anche oggi.   La Camorra e la Politica hanno da sempre gestito il bussines dei rifiuti…. hanno interesse a infiltrare i movimenti anche spontanei che nascono su tali contraddizioni?
Le proteste sono state immediate e diffuse, ma solo avvisaglie del lungo percorso di lotte e resistenza che toccherà alle popolazioni del luogo e dei propri movimenti critici.Sarà un fronte di lotta difficile, che attaverserà vite, coscienze e scelte di tutti, compreso le scadute  rappresentanze politico-istituzionali della regione che continuano a tacere sugli elevati e particolari tassi di mortalità per leucemie, cancri e tumori di certi territori in questione.
Il modello di produzione/consumo/distruzione/avvelenamento mostra però il fine ultimo di questo ciclo, il vero volto del capitalismo, il fine ultimo del profitto.In questo grande piccolo gioco le esperienze di Scanzano Ionico e Qualiano saranno un tesoro per i movimenti. Il ruolo dello Stato di controllore dell’economia nazionale e repressore dei critici dell’economia sarà sempre più di primo piano. Non ultima sarà la funzione “regolatrice” dell’ Unione Europea che impone i modelli e sembra da una parte bacchettare le deviazioni del corso virtuoso di alcuni paesi dall’altra sostiene cinicamente  gli stessi modelli di produzione in Germania come in Polonia e non sempre questo modello è pulito.L’Icmesa di Seveso, l’Italsider di Napoli o l’Ilva di Taranto; i fanghi di Marghera ma tutta la resulta industriale delle locomotive europee che nascondono i luoghi dove le sversano sono modelli che non reggono.

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