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Allevamenti intensivi e sfruttamento animale alla luce dell’alluvione in Romagna

Nel corso degli anni, l’allevamento intensivo e lo sfruttamento degli animali sono diventati un tema di crescente preoccupazione e dibattito. Questa pratica ha portato a gravi conseguenze sia per gli animali coinvolti che per la salute umana.

In particolare, la mancanza di piani di evacuazione per gli animali nelle aziende allevatrici, evidenziata recentemente dopo l’alluvione in Romagna, e il rischio di diffusione di zoonosi richiedono un’azione urgente e una critica ferma nei confronti del sistema.

Inoltre, è importante equiparare lo sfruttamento intensivo degli animali al lavoro nero e sottolineare le aziende agricole che non rispettano le leggi che tutelano la salute e sicurezza in Italia.

Gli allevamenti intensivi

Gli allevamenti intensivi sono caratterizzati da condizioni di vita estremamente anguste e sovraffollate per gli animali coinvolti. Questo sistema priva gli animali della possibilità di esprimere i loro comportamenti naturali, causando stress, sofferenza e malattie.

Le pratiche di selezione genetica utilizzate per massimizzare la produzione spesso portano a gravi problemi di salute negli animali, come malformazioni e malattie genetiche.

Lo sfruttamento degli animali per la produzione di carne, latte e uova è moralmente inaccettabile e richiede una riflessione approfondita sulla nostra relazione con il resto degli animali non-umani.

Gli effetti dell’alluvione in Romagna

L’alluvione che ha colpito la Romagna ha evidenziato una grave mancanza di piani di evacuazione per gli animali allevati nelle aziende agricole. Gli animali sono stati lasciati indietro a fronte di un imminente pericolo, senza alcun piano o infrastruttura adeguata per garantire la loro sicurezza.

Questo è non solo una forma di trascuratezza, ma una violazione del dovere etico di prendersi cura degli animali, tutelati dal 2022 dall’articolo 9 della Costituzione Italiana, che fino a oggi abbiamo sfruttato per i nostri fini.

Le conseguenze di questa mancanza di preparazione sono state catastrofiche, migliaia di maiali morti nelle gabbie annegati in mezzo metro di acqua, 60.000 galline stipate nei pollai travolte dalle acque.

I rischi per la salute

Oltre alla mancanza di piani di evacuazione, gli allevamenti intensivi rappresentano un serio rischio per la diffusione di zoonosi, ovvero malattie trasmissibili dagli animali all’uomo. La promiscuità e le condizioni insalubri degli allevamenti intensivi creano un terreno fertile per lo sviluppo e la diffusione di malattie come l’influenza aviaria e la salmonella.

Queste malattie possono avere gravi conseguenze per la salute umana, mettendo a rischio la vita delle persone e richiedendo un intervento sanitario urgente. La mancanza di controlli adeguati e di regolamentazione in queste aziende aggrava ulteriormente il rischio di zoonosi.

Di intensivo c’è lo sfruttamento

Lo sfruttamento intensivo degli animali all’interno degli allevamenti può essere equiparato al “lavoro nero”, in cui i lavoratori sono sfruttati senza rispetto per i loro diritti e la loro dignità. Gli animali allevati intensivamente sono sottoposti a condizioni di vita fatte di privazione della libertà e a un trattamento che viola i principi etici fondamentali.

Inoltre, molte aziende agricole non rispettano le leggi che tutelano la salute e la sicurezza sia degli animali che dei lavoratori. Questa mancanza di responsabilità e rispetto delle leggi rappresenta un problema sistemico che richiede una maggiore vigilanza, una severa applicazione delle normative esistenti e un vero piano di incentivi statali per quelle (poche) aziende e dipendenti che portano avanti politiche etiche nel rispetto dei diritti dei lavoratori, degli animali e dell’ambiente.

La critica necessaria è al sistema

La critica agli allevamenti intensivi e allo sfruttamento animale non deve essere sottovalutata.

La mancanza di piani di evacuazione per gli animali nelle aziende allevatrici dopo l’alluvione in Romagna e il rischio di diffusione di zoonosi richiedono un’azione immediata da parte delle autorità competenti.

È fondamentale promuovere un cambiamento di paradigma che ponga il benessere degli animali e dell’ambiente al centro delle nostre decisioni e che applichi rigorosamente le leggi che tutelano la salute e la sicurezza.

Solo allora potremo aspirare a una società più giusta, rispettosa e compassionevole verso tutti gli esseri viventi.

* Usb canili Roma

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22 Commenti


  • Elisa Tursi

    Legge ” x ” del ” tot ” cita ” Vietato l uso di carne per piu’ di 2 volte a settimana inoltre evitare il consumo dell’ agnellino a pasqua…….Ecco , così forse gli italiani ( me compresa) lo capiscono. pasqua e’ volutamente minuscolo


  • Gabriella

    i proprietari di quegli allevamenti dovevano crepare affogati al posto degli animali


  • Sharon

    Tutto questo indegno la civiltà Quando profitto richiede la miserie e crudeltà abbiamo perso nostro anima. Siamo noi le bestie !
    Spero le gente con buon senso e un nuovo generazione chiuderanno questo capitolo oscura e arcaica!


  • Cesare

    e gli animalisti dove erano prima dell’alluvione??????


  • Licia

    La vera Civiltà è quella della fine dello sfruttamento Animale.


  • LUBE

    Piango per tutte le creature che soffrono per le azioni degli animali umani!!!! SONO VEGANA PER TUTTE LE CREATURE! La VITA È VITA PER TUTTI!


  • Vittorio

    basta allevamenti soprattutto intensivi, basta uccidere come se queste creature fossero cose o oggetti. Siamo una civiltà che sotto certi aspetti è rimasta primitiva, se ci vogliamo evolvere dobbiamo smetterla di uccidere. Rispetto e Rispetto x gli animali, questo è il futuro. Dalla parte delle creature invisibili


  • Milena

    basta basta basta con queste crudeltà, si dovrebbe mostrare a tutti quello a cui sono sottoposte queste povere creature. i. l’uomo si sente il padrone dell’universo, ma è solo un povero parassita .


  • Cinzia

    Con l’ignoranza e l’ottusità’, tutto sarà distrutto . È il momento di ribellarci al vortice della stupidità


  • Luciana

    Speriamo che questi grandi imprenditori di maiali intensivi polli intensivi e quant’altro di questo tipo una cosa ripugnante mi domando come fanno a dormire sereni mi fanno schifo ribrezzo chissà che siano affogati


  • Elisa

    fatevi un giro nella Valdichiana …Camucia ,e dintorni…dove sono i controlli??!! igiene, etica …pari allo zero …e la caccia, 365 gg l’ anno, tirano pure agli uccellini… paese incivilizzato


  • Giusy

    tutto questo dimostra il nostro livello di evoluzione…..è triste …..come si può essere così poco empatici….poveri amori, e oltretutto sappiamo quanto siano così intelligenti….io mi vergogno di fare parte di questa razza !


  • Giuseppina

    sono sempre gli animali che non possono difendersi dalle calamità naturali dalla crudeltà umana a rimetterci e amorire annegati povere creature che non hanno colpa di essere nati perché gli allevatori quei maledetti bastardi li hanno fatti nascere e personalmente gli auguro di chiudere x sempre l attività di allevatoreintensivo e spero che non dormano più la notte al pensiero che x la loro fame di soldi tante creature come i loro maiali e le tante galline tutti morti annegati ma anche il governo si prenda le sue responsabilità dopo l ennesima strage di animali è arrivato il momento di far chiudere la fabbrica della carne dimostrate con i fatti che l Italia è un paese civile che vuole rispettare gli animali eil loro benessere


  • Cinzia

    Se tutti vogliono mangiare il prosciutto crudo e il pollo e altri alimenti animali TUTTI I GIORNI, ovvio che c’è allevamento intensivo!!! Cominciamo noi a ridurre questi cibi e speriamo che ci siano più controlli contro questo schifosi allevamenti intensivi!


  • Rosa

    è ora di porre fine a queste barbarie gli animali devono avere dignità, sono esseri intelligenti ,proteggono i loro piccoli li allevano con amore ,mentre per gli allevatori sono macchine produci guadagni;perché dobbiamo mangiare i nostri simili?


  • Antonina De Gregorio

    Vergogna infinita tutti quegli animali morti senza potersi salvare. Vergogna quegli allevamenti intensivi senza nessun rispetto per quei poveri animali. e ora hanno il coraggio di chiedere indennizzi x quella infame carneficina. rendiamo pubblici questi comportamenti, poveri maiali infilati in quelle gabbie.orrore.


  • Pina Fardella

    nei TG non si parla di tutti gli animali morti …..perché è una cosa vergognosa! Cittadini e governo: un paese troglodita che si deve fare un esame di coscienza ….è questa la civilta’???


  • william

    vorrei capire con un alluvione del genere qual è il piano di evacuazione per 60000 galline


  • Gabriella

    la razza umana fa davvero schifo


  • Prati Giacomo

    è terribile quello che non viene messo in evidenza agli occhi degli esseri umani che umani non lo sono più vedendo come si comportano con gli animali animali che anche rinchiusi in gabbie danno alla luce i loro piccoli per farli continuare a vivere no io sono un carnivoro e me ne vergogno ma innanzitutto dovrebbe però morire di vergogna quelli degli allevamenti intensivi fanno veramente orrore con il loro comportamento per lo sfruttamento di questi poveri animali me ne vergogno cercherò in tutte le maniere di togliere la carne per il mio futuro dopo quello che ho visto perché non sapevo a quale torture fossero soggette questi poveri animali mi dispiace tanto ma è terribile quello che si è visto alla luce del giorno sono veramente dispiaciuto di tutto questo schifo non ci sono parole per definire questa terribile situazione a morte e sistema di allevamenti intensivi o a catena.


  • tiziana bellelli

    Vi siete accorti che in TV della tragica fine di quei poveri innocenti ne hanno parlato pochissimo, direi per niente, proprio per coprire “gli affari”. Così come non si parla dei milioni di uccelli uccisi per l’aviaria in tutta Europa.
    Penso che noi li trattiamo come i nazisti trattavano i prigionieri dei lager


    • Redazione Contropiano

      Storicamente è avvenuto il contrario. I nazisti hanno usato sugli esseri umani lo stesso metodo. E neanche per “allevare”, ma per sopprimere.

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