Ieri mattina a Roma, nonostante la giornata piovosa, l’organizzazione Cambiare Rotta ha svolto un importante presidio sotto l’Ambasciata del Giappone per protestare contro i recenti sversamenti nell’Oceano Pacifico delle acque radioattive provenienti dal disastro di Fukushima.
I ragazzi e le ragazze sono scesi in piazza “per chiedere conto” dell’operazione effettuata dal governo giapponese, senza nessuna informativa preventiva fatta pervenire alla comunità scientifica internazionale.
“Denunciamo non solo questo fatto, ma gli sversamenti che in tutto il mondo (soprattutto nel cuore dell’Europa, in Francia) avvengono tutti i giorni ignorando sia la complessità del biomarino, sia soluzioni meno economiche ma più compatibili con il principio di precauzione invocato, anche in questo caso, e rimasto inascoltato”, si legge nella nota diramata ieri.
“Al di là del dibattito tecnico che, al contrario di come talvolta passa, non vede la comunità scientifica unanime, rimane la certezza di un’eredità che ci mette ancora una volta di fronte all’insostenibilità della produzione di energia da fissione”.
“Una volta prodotte le scorie da qualche parte vanno messe, e talvolta si ricorre alla soluzione meno peggiore”, soluzione che fin troppo spesso è stata utilizzata nel nostro paese in qualsiasi campo nell’ottica della “perenne emergenza”.
“Seguiamo un paradigma che costringe alla competizione economica, quella energetica e per l’accaparramento delle risorse”.
“Il capitalismo non conosce altra strada che non scontrarsi con i limiti che i tempi di riproduzione della natura e gli equilibri degli ecosistemi impongono”.
“Contro i danni irreversibili che questo sistema alimenta tutti i giorni, costruiamo le Ecoresistenze”, rilanciano i giovani, che delle molteplici crisi – ambientale in primis – che attraversano il mondo di oggi, sono quelli che maggiormente soffrono il “taglio delle prospettive” quotidianamente operato nel Blocco euroatlantico.
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Inseguire la competizione, partecipare alla competizione e accettare la competizione in ambito sociale, economico e culturale, il tutto a discapito di ogni essere vivente sul pianeta Terra, è pura idologia paranoide nazista.
Giallo
una manifestazione con 4 gatti pensa veramente di fare qualcosa?
che sia il Giappone a sversare le acque radioattive a quasi nessuno importa.
Pensate se fosse stata la Cina a farlo, o la Russia, apriti cielo! radical chic nei salotti tv che si stracciano le vesti, pianti dei conduttori e delle Grete di turno. bombardamento h24 sul mostro che avvelena gli oceani.
Redazione Roma
Quindi?
m
sicché non facciamo niente e non diciamo niente?