Correa, con un lungo discorso in cui ha ricordato Salvador Allende, Pablo Neruda e Gabriela Mistral, nonché Victor Jara, Violeta Parra, gli Inti Illimani e i Quilapayún, ha strappato applausi a scena aperta specie nel bel mezzo di un discorso di taglio decisamente sociale in cui parlava delle manifestazioni cittadine e ha detto: “I nostri popoli si sono svegliati”. E ben lo sa questo il povero Presidente del Cile, Piñera, che da due anni combatte contro un’implacabile serie di movimenti sociali e studenteschi che hanno provocato la caduta delle teste di vari ministri del suo governo e non accennano a scemare, anzi si ampliano e si mettono in relazione tra loro. Tanto è cosciente di questo problema che, per presunti “motivi di sicurezza”, ha voluto impedire a Correa di effettuare una visita all’Università di Santiago, dove Correa invece sarebbe accolto da trionfatore, vista l’importanza che il suo governo ha dato anche nella nuova carta costituzionale alla Cultura e all’Istruzione quali diritti che lo Stato deve garantire a tutti. “La nostra vera indipendenza passa per la decolonizzazione del pensiero” ha detto Correa anche durante l’inaugurazione.
Sempre nell’ambito della Fiera il Presidente Rafael Correa Delgado presenta anche il suo libro “Ecuador: de Banana Republic a la No Republica”, del 2009, giunto alla sua terza edizione. Il testo espone il processo di distruzione economica cui è stato sottoposto il paese tra il 1978 e il 2006 al punto da diventare una “Non Repubblica”.
Quello che avviene dopo il 2006, anno dell’elezione di Correa alla presidenza dell’Ecuador, non è più argomento di libri ma di prassi ed attuazioni concrete nel paese. Lo scorso gennaio infatti il presidente ha inaugurato a Quito il 2012 denominandolo anno dell’istruzione Superiore, della Scienza e della Tecnologia. Il progetto più importante previsto è la Città della Conoscenza, nella provincia di Imbadura, dove funzionerà la prima Università di Scienza e Tecnologia, insieme a 18 istituti di ricerca e parte dell’Istituto d’Igiene. Saranno create le fondamenta di un radicale cambio qualitativo dell’istruzione universitaria che diventerà un punto di forza di un cambiamento molto consistente. Cambierà il sistema di finanziamento delle Università, anche a costo di “conflitti politici” che è disposto ad affrontare.
Economista laureato all’Università Cattolica, fin dai primi mesi del 2007, si è impegnato nella sua Rivoluzione Cittadina iniziando col proporre una nuova Costituzione, tramite il suo movimento politico, Alianza País. La Nuova Costituzione, approvata a fine settembre del 2008 con un Referendum fortemente partecipato, è tra le più avanzate del continente. Di impronta bolivariana e socialista, stabilisce il carattere plurinazionale dell’Ecuador, introduce, come quella della Bolivia, il concetto del “vivir bien”, sostiene la pubblicità delle risorse naturali come l’acqua e nega possibilità di esistenza al latifondo. È insomma decisamente orientata verso l’inclusione e l’equità sociale.
Altro elemento contenuto nella Costituzione è l’assoluto divieto di installazione di basi straniere sul territorio. Questo ha comportato subito la mancata ratifica dell’accordo che permetteva agli USA di utilizzare la base aerea di Manta, a suo tempo ufficialmente concessa al fine di effettuare operazioni antidroga, in realtà, come tutte le basi USA del Continente, serviva per mantenere il controllo dello Stati (Ecuador e Colombia in questo caso visto che è al confine), delle risorse e dei movimenti sociali esistenti sul territorio e quindi per non lasciarsi sfuggire quello che resta nelle sue grinfie imperiali di un’America Latina che sempre più reclama sovranità alimentare, economica, energetica e politica.
Il governo di Correa ha promosso in Ecuador profonde trasformazioni socio –economiche e politiche finalizzate a costruire uno Stato giusto,a carattere socialista, inclusivo e rispettoso della pluralità delle culture, delle etnie e delle realtà cittadine presenti sul territorio e ha cominciato a materializzare le richieste storiche dei settori popolari, indigeni e della società civile, promulgando leggi concrete relative a temi come il riconoscimento pieno delle diversità culturali, etniche, di genere, religiose ecc.; dando priorità agli investimenti sociali invece che al pagamento del debito estero privato, dopo aver fatto una analisi pubblica integrale del debito ed averlo rinegoziato; permettendo alle organizzazioni sindacali e dei lavoratori di riorganizzarsi e recuperare dignità e diritti; dando priorità a leggi di grande importanza quali quella sull’acqua come diritto umano inalienabile, la Legge delle Miniere rispettosa della natura, la Legge di Sovranità Alimentare, i Progetti di Legge sull’Istruzione e sull’Istruzione Superiore che garantiscono istruzione di alta qualità, i Progetti di Legge sulla partecipazione cittadina, sulla Comunicazione, sui servizi Pubblici ecc.
Tutto questo processo è a beneficio soprattutto dei più diseredati, e non a caso i primi grandi investimenti sono stati fatti nel settore sanitario, in quello delle abitazioni ed in quello dell’istruzione. Come in Bolivia, è stato avviato nell’Ecuador di Correa anche un processo di cambiamenti strutturali che favoriscano l’accesso dei lavoratori ai mezzi di produzione e della cittadinanza al processo di produzione delle leggi. Anche l’Ecuador rientra infatti a pieno titolo tra i paesi che stanno costruendo il Socialismo del XXI secolo insieme agli altri paesi dell’ALBA e non si tira indietro, malgrado abbia dovuto, proprio per questo, subire le intimidazioni pericolose del tentato golpe del 2010.
Anzi, anche a seguito di tale evento, il presidente Correa abbia ulteriormente rafforzato i legami del suo governo con gli altri paesi dell’ALBA ed abbia anche assunto un atteggiamento molto più determinato e deciso di prima in molte situazioni, come nella sua presa di posizione immediata di rifiuto a partecipare al Vertice delle Americhe da cui era stata esclusa Cuba, o la sua affermazione di sovranità di scelta di fronte alla visita di Ahmadinejad, tanto contestata dal Mossad e dalla CIA, o la sua fermezza nel caso Assange, o la sua determinazione, a giugno di quest’anno, di non permettere più l’invio di militari all’Istituto dell’Emisfero Occidentale per la Cooperazione nella Sicurezza (la vecchia “Scuola delle Americhe” di triste memoria) alla quale sono stati addestrati “i più celebri violatori dei diritti umani e golpisti del continente”.
Insomma il governo dell’Ecuador ha tratto dalla partecipazione attiva al consesso dell’ALBA un ulteriore stimolo ed abbia rafforzato il suo convincimento che solo nell’alleanza solidale con gli altri paesi che si pongono il medesimo scopo della costruzione di un società giusta, egualitaria e inclusiva si può trovare appoggio e sicurezza nel portare avanti le politiche sociali ed economiche con le quali veramente arrivare al Socialismo possibile nel XXI secolo.
http://www.ciudadaniainformada.com/fileadmin/Documentos/NUEVA_CONSTITUCION_DEL_ECUADOR.pdf
http://www.ecuador.org/blog/?p=657
http://www.emol.com/noticias/magazine/2012/10/25/566513/rafael-correa-se-roba-la-inauguracion-de-la-feria-del-libro.html?utm_source=twitter&utm_medium=tweets
http://www.avn.info.ve/contenido/logros-sociales-latinoam%C3%A9rica-sue%C3%B1os-que-se-cumplen
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