Menu

Ascanio Celestini vince il “Premio Chiarini”

Il Premio Chiarini, dedicato alla figura del giornalista del Manifesto Stefano Chiarini prematuramente scomparso sei anni fa, si propone di istituire un riconoscimento all’impegno sul tema del Medio Oriente e in particolare della Palestina, con una speciale attenzione per il mondo dei media e della cultura.

Quest’anno il Premio sarà attribuito ad Ascanio Celestini per il suo impegno attraverso il teatro e interventi televisivi a rompere il muro ipocrita del “politicamente corretto” che colpisce gli strati più deboli delle popolazioni e che da sempre rappresenta uno dei principali strumenti dell’informazione nell’opera di manipolazione sulla questione palestinese.

Ascanio Celestini, fieramente antifascista, inoltre nel 2012 è stato attivamente protagonista della Nave Estelle, la missione di pace internazionale che aveva come obiettivo rompere l’assedio di Gaza e portare aiuti umanitari al popolo di Palestina.

Una breve scheda su Ascanio Celestini:

Ascanio Celestini, romano di nascita. Si avvicina al teatro a partire dalla fine degli anni novanta. Con “Cicoria” prende avvio la sua produzione matura, snodatasi attraverso una prima fase artistica concretizzatasi, tra il 1998 ed il 2000, nella composizione della trilogia Milleuno, sulla narrazione di tradizione orale. In “Milleuno” Celestini rievoca un mondo pasoliniano dove la sofferenza del vivere viene riscattata da una sottile ironia. Ascanio ricrea la memoria orale degli ultimi, di chi vive ai margini di una grande città come Roma a metà del secolo scorso.

La svolta della carriera artistica è segnata dalla scrittura ed interpretazione di “Radio clandestina” (2000), sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, cui seguono “Cecafumo” (2002), montaggio di fiabe della tradizione popolare italiana riviste, destrutturate e rimontate, tradotte e “tradite”,”Fabbrica” (2002), narrazione in forma di lettera sulla vita operaia, attraverso tre generazioni di lavoratori, dalla fine del XIX; “Scemo di guerra. 4 giugno 1944” sulle vicende personali del padre dell’attautore, sullo sfondo drammatico dell’ingresso degli americani a Roma e, quindi, del secondo conflitto mondiale; “La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico” (2005), sull’istituzione del manicomio e sulle manie dell’odierna società dei consumi. Tra maggio e giugno2006 ha presentato al Piccolo Teatro di Milano “Live”. Appunti per un film sulla lotta di classe.

È considerato uno dei rappresentanti della seconda generazione del cosiddetto”teatro di narrazione”: i suoi spettacoli sono fatti di storie raccontate e sono preceduti da un lavoro di raccolta di materiale lungo e approfondito.

Nella stagione 2011/2012 esce con lo spettacolo teatrale “Pro Patria”. In questo nuovo racconto teatrale Celestini cerca di ricucire i fili della storia del nostro Paese, ritrovando quella scintilla intellettuale e politica che ha dato vita a un’esperienza lunga e dolorosa, un percorso che ha coinvolto uomini e donne uniti da un grande ideale: fare l’Italia. Dal 2012 partecipa a “The show must go off”, il nuovo programma di Serena Dandini in onda su La7.

La giuria del Premio è composta dai giornalisti Sandro Provvisionato, Sergio Cararo, Michele Giorgio, Marcello Lorrai, Stefania Limiti e Maurizio Musolino (presidente), dall’ex ambasciatore italiano in Libano, Giuseppe Cassini, dalla sorella dello stesso Chiarini, Antonietta, da Goretta Bonacorsi medico e attivista pro-Palestina e da Kassem Al Aina, coordinatore delle Ong palestinesi in Libano. Presidente della giuria è il giornalista Maurizio Musolino

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *