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La fisarmonica di Richard Galliano. Scienza e musica per illuminare la Palestina

Sunshine for Palestine, una fisarmonica suonata da un maestro umile e virtuoso che si mette a disposizione per un’iniziativa di solidarietà e la Palestina illumina la notte del Teatro Argentina, a due passi da piazza Navona, nel pieno centro storico di Roma.

Lunedì sera, centinaia di persone hanno riempito platea e loggioni dello storico teatro romano per ascoltare Richard Galliano, in un concerto di raccolta fondi per l’illuminazione della buffer zone di Gaza, promosso dalla ONG S4P, Sunshine for Palestine.

A spiegare lo scopo dell’iniziativa alla composita platea di amanti della musica, amici e sostenitori della Palestina sale Barbara Capone, Presidente della ONG, che ha sede in Inghilterra, Italia e Palestina.

Barbara è un Fisico e con parole semplici e dirette, riporta i dati drammatici della vita a Gaza. Dalle sue parole prende corpo il lavoro di questo gruppo di tecnici, scienziati e ingegneri che si sono dati il compito di contrastare gli effetti dell’occupazione e dei bombardamenti israeliani.

Sunshine for Palestine è nata nel 2011, da allora grazie ad un impianto fotovoltaico ha riportato l’elettricità ad un ospedale di Gaza, il Jenin Charitable Hospital, nel quartiere di Shijajia, qui la corrente, al pari di altre zone della striscia, era disponibile per sole 4 ore al giorno. Oggi l’ospedale riceve 76 Megawatt di energia per 17 ore al giorno. Sono tre gli impianti fotovoltaici indipendenti, che garantiscono l’operatività e l’autonomia energetica a tutte le numerose cliniche e dipartimenti, di pediatria, ginecologia, ostetricia, otologia, dermatologia, medicina interna, psichiatria, chirurgia vascolare, chirurgia urologica, oltre al pronto soccorso, ai vari laboratori di analisi e alla farmacia.

Grazie a questo intervento nato in collaborazione con un ingegnere palestinese Haitham Ghanem, anche lui membro di S4P, lo Jenin Charitable Hospital ha incrementato le sue attività ospedaliere mediamente del 200%, in particolare nelle sezioni di ostetricia e ginecologia, riuscendo a garantire l’assistenza anche durante i bombardamenti israeliani degli anni 2013 e 2014.

Tra i diversi progetti messi in campo da S4P, c’è la potabilizzazione delle acque, problema particolarmente sentito a Gaza, dove oltre alla concentrazione di popolazione, tra le più alte al mondo, il popolo palestinese deve fare i conti con il primato dell’inquinamento delle falde acquifere, lascito dell’occupazione militare israeliana.

L’anno scorso era stato il Maestro Stefano Bollani a suonare al Teatro Argentina per Sunshine for Palestine, lunedì 15 febbraio è stata la volta di Richard Galliano un fisarmonicista, francese di origini italiane, autore e compositore tra i migliori al mondo.

E’ stato uno spettacolo intenso, reso particolarmente coinvolgente dalla verve e dalla maestria di Galliano, che ha fatto scivolare la sua fisarmonica, rivisitando brani popolari francesi, di jazz, di tango, attraverso il suo ampio repertorio di autore e salutando il pubblico, dopo ben quattro bis, con Odeon del brasiliano Ernesto Nazareth.

L’umiltà di quest’artista, colpisce quanto la sua naturalezza nello strizzare e giocare con la sua fisarmonica, che come ha ricordato pesa quanto quarantatré violini, un concerto sicuramente reso più intenso dalla volontà di contribuire al progetto di elettrificazione e illuminazione del buffer zone di Gaza.

Questa zona a ridosso del confine è costantemente presa di mira dagli israeliani con quotidiani sono gli attacchi ai contadini e agli abitanti. Il progetto di elettrificazione cerca di rendere meno dura la vita dei palestinesi evitando che questo lembo diventi terra bruciata.

Mentre sei ancora seduto e ragioni sui risultati degli scienziati di Sunshine for Palestine e sull’impegno musicale di Richard Galliano, ti rendi conto di quanto è vasta, ricca e profonda l’umanità che si stringe intorno alla Palestina. Un movimento di dimensioni internazionale, che non può sostituirsi alla resistenza del popolo palestinese, ma che con i mezzi dell’arte, della scienza, della cultura, attraverso l’impegno civile e la solidarietà politica, si batte affinché la Palestina sia libera e indipendente.

* Tutte le foto sono di Patrizia Cortellessa

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