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Grup Yorum in Italia, musica e opposizione a Erdogan

Il 25 settembre si terrà allo Csoa eXSnia a Roma la prima tappa del tour di Grup Yorum in Italia. Il concerto sarà preceduto da una CONFERENZA STAMPA presso Csoa eXSnia, in via Prenestina 173 venerdì 24 settembre alle ore 18:00.

Entrambi gli appuntamenti sono organizzati dal Comitato Solidale Grup Yorum in collaborazione con gli enti locali e il Centro Sociale Occupato Autogestito eXSnia nel V Municipio.

Grup Yorum è un collettivo musicale turco nato nel 1985 che canta e interpreta canzoni politiche di carattere socialista. Voce dei lavoratori, della comunità curda e quella alevita, di chi combatte l’oppressione delle donne e le ingiustizie del governo turco asservito alle forze imperialiste.

Le loro canzoni han fatto da colonna sonora alle lotte nei quartieri, nelle fabbriche, le loro canzoni son nate dai quartieri e dalle fabbriche. Per questo motivo fin dalla sua nascita è sempre stato preso di mira dal governo e combattuto con ogni mezzo possibile: arresti, torture, uccisioni.

A ciò si è aggiunto il tributo di vite umane che essi hanno pagato per scelta di lotta: nel 2020 sono morti la cantante Helin Bolek, 288 giorni a digiuno per 33 chili di peso, e Ibrahim Gökçek, bassista del gruppo, dopo 323 giorni di sciopero della fame fino alla morte.

Mustafa Kocak, prigioniero politico, è diventato martire dopo 297 giorni di sciopero della fame per chiedere un processo equo ed esprimere solidarietà con Grup Yorum: portava avanti anche lui le stesse richieste del collettivo musicale.

A seguire Ebru Timtik, avvocato del popolo, anch’essa morta in sciopero della fame dopo 238 giorni, il 27 agosto 2020.

Questo mese abbiamo l’opportunità di poter partecipare a vari concerti di Grup Yorum che sarà in tour in Italia il 25 a Roma, il 27 a Cagliari, il 29 a Bari e il 2 ottobre a Lecce.

Ci parleranno delle repressioni politiche, degli attacchi e delle resistenze che hanno vissuto e stanno vivendo in Turchia e in Europa, quali sono i motivi delle loro scelte politiche e di vita.

Racconteranno la resistenza degli scioperi della fame fino alla morte (deathfast) e di come il martirio di Helin Bölek e Ibrahim Gökçek hanno risollevato il mondo.

Chiediamo insieme a loro la liberazione dei componenti di Grup Yorum: Betül Varan, Seher Adıgüzel e Emel Yeşilırmak.

Chiediamo la libertà di AliOsmanKöse prigioniero da 37 anni in Turchia e di GeorgesAbdallah prigioniero da 37 anni in Francia.

Canteremo insieme a loro le canzoni di Grup Yorum, l’inno e le canzoni internazionaliste durante i concerti nel tour in Italia, avremo occasione di ballare insieme l’halay!

Per gli aggiornamenti o le donazioni per contribuire alle spese consultate la pagina Facebook del Comitato solidale Grup Yorum.

INFO SUL COMITATO SOLIDALE GRUP YORUM

Il Comitato Solidale Grup Yorum si è costituito durante gli scioperi della fame di alcuni componenti del collettivo musicale turco Grup Yorum nei primi mesi del 2020. Dato il forte interesse e volontà di essere solidali da parte del popolo italiano, alcuni di noi sono stata la forza propulsiva che ha portato alla formazione di un collettivo – che si sta allargando sempre di più – per aggiornare e dare le corrette informazioni sulla resistenza in Turchia e denunciare la repressione del governo di Erdogan.

Dall’inizio del 2020 ad oggi la solidarietà è aumentata notevolmente e siamo uno dei paesi più coinvolti, insieme alla Grecia, nel supporto a Grup Yorum e ai compagni turchi (avvocati, lavoratori epurati dopo il tentato colpo di stato e prigionieri politici, principalmente) che stanno cercando processi equi e la fine della repressione.

Il Comitato Solidale Grup Yorum in Italia è riuscito a mobilitare centinaia di compagni con azioni quali scioperi della fame di un giorno, foto con messaggi, scrivere lettere ai prigionieri, inviare email per chiedere il rilascio dei membri del gruppo, manifestazioni, presidi ed altre azioni pacifiche.

Per questo motivo continuiamo a sostenere le lotte che stanno portando avanti i membri di Grup Yorum.

Oggi la campagna che ci tiene più impegnati, è la liberazione di tutti i prigionieri politici in Turchia, e per questo chiediamo la liberazione di Ali Osman Kose, simbolo delle ingiustizie e dei soprusi non solo del governo di Erdogan, ma di tutti i governi criminali, sosteniamo la resistenza che si oppone alla negazione di stato di diritto del governo turco, esprimiamo solidarietà e coi nostri corpi, coi nostri cuori diamo voce alle giuste richieste di Grup Yorum.

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1 Commento


  • Gianni Sartori

    UN DIFENSORE DEI SURYOYE E DI GRUP YORUM ALLA SBARRA IN GERMANIA

    Gianni Sartori

    Da proletario autoalfabetizzato e privo di titoli accademici adeguati, confesso la mia ignoranza. Non ero a conoscenza dell’esistenza del termine “Suryoye” e tantomeno del significato.

    Con questa parola, mi sembra di comprendere, ci si riferisce alle comunità di Aramei, Assiri e Caldei.

    Incontriamo i superstiti Suryoye (ܣܘܪܝܝܐ, Suryoyo al singolare, usato anche come sinonimo di Arameo e Assiro), nella Turchia sudorientale, in Siria, in Libano e in Iraq. Parlano il siriaco (una variante dell’aramaico) e in prevalenza sono di religione cristiana.

    L’occasione per apprenderlo è venuta dalla notizia di un processo in Germania contro il militante Sami Grigo Baydar. Processo annunciato per il 9 dicembre presso il tribunale regionale di Augusta.

    Con l’accusa di di aver pubblicato, giusto un anno fa, su Facebook un messaggio in cui denunciava di aver ricevuto la visita di alcuni poliziotti “di origine turca”. Inoltre Sami Baydar suggeriva, azzardava un possibile legame tra questi e i servizi segreti della gendarmeria turca. Aveva anche mostrato di apprezzare (con un “mi piace”) un commento in merito; messaggio di cui si sarebbe in qualche modo “appropriato” come se fosse opera sua. Si tratterebbe, per il pubblico ministero, quantomeno di “diffamazione”.

    Per tali accuse Sami Baydar era già stato condannato in giugno a una multa di 3600 euro, ma aveva fatto appello.

    In precedenza – e in varie occasioni -il giovane militante era stato incriminato sia per la sua attività a favore dei Suryoye, sia per aver difeso la band musicale, sistematicamente sottoposta a restrizioni e repressione (non solo in Turchia) Grup Yorum.

    Gianni Sartori

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