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I Purgatori dell’informazione

Domenica sera, su La7, è andata in onda, come di consueto, una puntata di Atlantide, durante la quale il senso minimo del pudore e della vergogna si sono a tal punto smarriti, che il Tg 4 di Emilio Fede, ai tempi del primo Governo Berlusconi, sembrava essere un modello di imparzialità esemplare.

Atlantide: storie di uomini e di mondi – questo il titolo per esteso della trasmissione – per il passato, ci aveva già più volte insultato l’intelligenza (quel poco che ci resta, diciamo la verità, a noi popolo peninsulare) con la sua ideologica e mediocre tossicità, pretendendo di accreditarsi quale programma di pseudo approfondimento politico-culturale.

Pretesa affidata a quell’a sua volta mediocre giornalista che risponde al nome di Andrea Purgatori.

Ex cronista d’assalto al Corrierone e, in seguito, coautore ed interprete, accanto a Corrado Guzzanti, di alcune pur degne performance satiriche.

Tra cui non si può non citare l’indimenticabile cult Fascisti su Marte.

Oggi, Purgatori si è incontestabilmente venduto al denaro di quel Potere – nello specifico del patron di La7, Urbano Cairo – contro cui, ai tempi di Ustica (sua l’inchiesta sul Corsera, dura, puntuale, approfondita, contro il Muro di Gomma alzato da Stato e Servizi sul disastro del DC9) diceva di volersi scagliare e combattere.

E così, l’Atlantide delle Menzogne – come mi piace definirla – si struttura, a tutti gli effetti, come una trasmissione che ha già dato prova della sua specifica e incondizionata matrice ideologica, anti-oggettiva e contro-storica.

Basterebbe ricordare puntate come quella sulle Br, connotata, ovviamente, in chiave cospirazionista.

Ancora?

O quella sull’irricevibile e infamante equiparazione tra Hitler e Stalin.

In una parola, tra Nazismo e Comunismo.

Al punto che, sul finire della messa in onda, addirittura un personaggio non certo pasdaran del marxismo-leninismo, come Paolo Mieli – il cui tasso di anticomunismo non ha molti paragoni – fu costretto a chiarire e ad avallare alcune scelte del Georgiano d’acciaio, capo dell’Urss.

Come, ad esempio, quella riguardante il famigerato – per le demo-borghesie occidentali – Patto Ribbentrop-Molotov.

Or dunque, domenica sera, Purgatori, La7 e il loro Atlantide della menzogna, hanno dato prova di ulteriori progressi, compiuti sul terreno della mediocre falsificazione storico-giornalistica. Trasmettendo una puntata dall’inequivocabile titolo a tesi: “La Gabbia Russia”.

In cui, nell’ormai acclarato delirio psicotico-paranoide che attanaglia l’Occidente filo atlantista, la Russia viene dipinta con i cupi colori dello stato canaglia e vittima della “trinariciuta” dittatura putiniana.

Una farsa in salsa Guerra Fredda di ritornoche nulla ha da invidiare al marxiano 18 Brumaio di Luigi Bonaparte con la quale, udite udite, si è cercato di far passare Aleksandr Solženicyn e Aleksej Navalny come due campioni del dissenso democratico.

Due “martiri della Libertà”.

Il primo, al soldo della Cia e degli Usa, fu infatti un personaggio assurto agli altari delle luride demo-plutocrazie occidentali, per un indecente libercolo.

Quell’Arcipelago Gulag – infarcito di drammatizzazioni di quart’ordine, zeppo di falsità, enfatico e mal scritto divenuto bibbia anti-sovietica nelle mani dei nostri media, dei nostri governi e di ogni anticomunista sotto il protettivo ombrello della Nato.

Fascista e amico di Pinochet, favorevole alla Guerra nel Vietnam, questo narcisista e infoiato predicatore ortodosso, che si credeva un unto dal Signore – sul suolo italico ne abbiamo vasta collezione – fu venerato come un Messia, solo perché faceva comodo alle amministrazioni Usa, nella loro crociata contro il pericolo rosso.

Oggi che però il comunismo in Russia – purtroppo (ma loro lo definivano più modestamente “socialismo reale”, ovvero quello possibile in quelle condizioni) – non esiste più, prosegue comunque la guerra economica contro l’Orso dell’Est.

E allora, ecco che torna utile anche difendere un altro nazista come Navalny, esplicitamente vicino a Pravyj Sektor.

Letteralmente tradotto: Settore Destro.

Partito politico e organizzazione paramilitare ucraina di estrema destra, Pravy è un collettivo di un certo numero di organizzazioni: ultranazionaliste, neonaziste e neofasciste.

Ma, cosa ancor più vergognosa, apertamente finanziato da Stati Uniti (Cia) e Unione Europea.

Questo dunque, in poche parole, il livello infimo toccato dell’informazione italiana e, più in generale, occidentale.

Un’informazione mainstream manipolata e manipolatoria, contraffatta e completamente parziale nel diffondere il verbo del pensiero unico demo-liberista, cui il nostro Purgatori e la sua indigesta trasmissione si iscrivono di diritto.

Noi non possiamo far a meno, però, di rilevare come il fato sofocleo abbia, col suo ghigno beffardo, tirato un brutto scherzo al Nostro.

Nomen Omen, dicevano i latini.

E così, colui che con arrogante pretesa moralizzatrice pretenderebbe di stigmatizzare e condannare le cosiddette purghe russe, o sovietiche che dir si voglia, staliniane o putiniane, si trova, col suo simbolico cognome, ad incarnare la più violenta, pervasiva e terrificante tra le purghe.

Quella dell’intelligenza di un popolo attraverso l’informazione epurata.

Insomma, un dantesco Purgatorio mainstream in cui stiamo precipitando tutti “grazie” all’inferno della cultura e della coscienza desertificata. Arse vive sotto il Totem dell’informazione di Mercato!

Un’informazione non più trasparente e libera, semmai lo è stata. Ma piegata alle logiche geopolitiche, finanziarie ed economiche imposte dai cosiddetti comitati di affare delle élite borghesi.

Un’informazione tossica e pervasiva, capace di trasformare in campioni di libertà addirittura due nazifascisti. Due esaltati megalomani.

Solo in ossequio all’anticomunismo, nel caso di Solženicyn. In smaccata e spietata venerazione del dio Profitto e della competizione inter-imperialista, per quanto riguarda Navalny.

Pertanto, in conclusione, non possiamo che levare alta la nostra voce, ed urlare il nostro più altero disprezzo.

Ci fate orrore. Cari, presunti, colleghi!

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7 Commenti


  • antonio

    Una considerazione vera, reale e – forse – banale ci fa senz’altro dire: Nome = Omen. Da “purgatorio”! Ossia un luogo dove – secondo una leggenda cattolica – venivano mandati i peccatori in attesa di “pentimento” per poi accedere al …paradiso. eheheh!
    Certamente non sarà il suo caso – ahimè – poichè: trattasi di un soggetto uso a perpetuare la sua ignobile “pecca” falsificatrice e antistorica – per vil danaro e una notorietà pur squallida – checchè se ne possa pensare!
    – copio: Pertanto, in conclusione, non possiamo che levare alta la nostra voce, ed urlare il nostro più altero disprezzo.
    Ci fate orrore.
    Cari, presunti, colleghi!


  • Pietro Paolo

    Al solo vederlo, con quella faccia di zombie, già, ci si si può fare una opinione dello squallore della sua mente.


  • antonio

    putroppo non e’ il solo,basta vedere le cretinate dette dal direttore del tg2 un certo Sangiuliano,le sue demenze le ha sviscerate n un simposio tenuto insieme ,udite ,udite al pigmeo Dalema ,il nostro giornalista Laurino e FASCISTA DELLA PRIMA ORA prende per buone le facezie dell’ubriacone gente provocatore Soltcenitcin sui 100 milioni di morti fatti dal “comunismo” ecc ecc
    Quindi cari miei dobbiamo combattere contro questi pigmei ,doerti sacerdoti ,i salmodianti curati della bonta delle “democrazie ” contro i malvagi trinarciuti rossi ..storia vecchia

    https://paginerosse.wordpress.com/category/sousa/ in questo studio appofondito troverete chi ha inventato la propaganda occidentae contro la urss


  • antonio

    un altro dei maestri del purgatrio : Robert Conquest, nel cuore dei miti

    Quest’uomo,così ampiamente citato dalla astampa borghese, questo oracolo della “verità”borghese, merita una certa attenzione specifica da parte nostra. Robert Conquest è uno degli autori che hanno scritto circai milioni di morti in Unione Sovietica. In verità, egli è il creatore di tutti i miti e le menzogne ​​sull’Unione Sovietica che si sono diffuse dopo la seconda guerra mondiale.

    Conquest è meglio conosciuto per il suo libro The Great Terror [Il Grande Terrore] (1969) e Harvest of Sorrow [Il Raccolto del dolore ] (1986). Conquest parla dei milioni di morti per fame in Ucraina,nei campi di lavoro, nei Gulag e dei processi per la1936-1938, utilizzando come fonti di informazione gli esiliati ucraini che vivono negli Stati Uniti e appartenenti ai partiti di destra, persone che avevano collaborato coni nazisti durante la seconda guerra mondiale.

    Molti degli eroi di Conquest erano noti peressere stati criminali di guerra che hanno diretto,condotto e partecipato al genocidio della popolazione ebraica dell’Ucraina nel 1942.

    Uno di questi era Mykola Lebed, condannato come criminale di guerra dopo la seconda guerra mondiale. Lebed era statocapo della sicurezza a Lvov durante l’occupazione nazistae guidò le terribili persecuzioni degli ebrei che si verificarono nel 1942. Nel 1949 la CIA portò Lebed negli Stati Uniti, dove lavorò come fonte principale della disinformazione.


  • Luigi

    Avevo notato anch’io questa deriva del buon Purgatori, che stimavo fino a poco tempo fa…effettivamente con Atlantide si è chiaramente messo il giubbetto EMBEDDED [non conosco la sua produzione di articoli!], unendosi spesso a quel Mieli che, invece non ho mai sopportato per una universalmente riconosciuta quanto ingiustificata autorevolezza, non si sa per quali meriti acquisiti [ma in Italia va così!!!]; ci sarebbe da aprire una discussione su come i giornalisti, ad un certo punto della loro carriera ritengano di poter fare, di colpo, gli storici [Vespa ne è l’inarrivabile esempio!] e pretendono di essere riconosciuti come tali…
    Dispiace per Purgatori che ritengo una persona acuta e intelligente e che ha fatto tante cose belle con Corrado Guzzanti…Mah, forse sarà quella che possiamo ribattezzare “la sindrome di Oriana Fallaci”… Ai posteri…


  • ndr60

    La7 ormai è diventata la setta del PD, e Propaganda live è l’unico programma sincero. Nel titolo.


  • marat

    Concordo in pieno con l’intervento di Vincenzo Morvillo. Per il carattere dell’articolo, la polemica centra il cuore della questione che riguarda, soprattutto, il lavoro propagandistico di molti “divulgatori” televisivi. Credo comunque che si debba cercare di fare un altro passo e – nei limiti di spazio di questo giornale – fornire ai lettori alcuni strumenti che consentano di andare oltre la sacrosanta polemica e permettano di ribattere punto su punto, con numeri e argomenti alla mano, alle falsità della “storia” e della “storiografia” borghesi. Oggi, soprattutto in Russia, c’è fortunatamente un nutrito numero di storici professionisti che hanno prodotto e producono una significativa quantità di materiali tratti da quella parte degli archivi sovietici e russi non manipolati in epoca gorbaceviana o khrusceviana. Qui da noi, ci sarebbe bisogno di case editrici coraggiose, disposte a pubblicare tanti di quei materiali russi.

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