Il comunicato finale del vertice ministeriale del G 8 di Parigi sulla guerra civile in Libia, si è limitato a sollecitare una nuova riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu per deliberare altre sanzioni economiche e indurre così Gheddafi a rinunciare al potere. Nel testo vengono riconosciute come legittime le “aspirazioni del popolo libico ad un futuro di democrazia e prosperità”, e si fa appello a Gheddafi affinché rispetti “le legittime rivendicazioni del popolo libico per i diritti fondamentali, la libertà di espressione ed una forma rappresentativa di governo”. Pur alzando i toni contro il leader libico, che – secondo il comunicato – andrà incontro a “conseguenze terribili” se violerà i diritti civili della popolazione, il G8 non è riuscito oggi a trovare un’intesa sull’introduzione di un divieto di sorvolo aereo. Il segretario di stato Usa Hillary Clinton aveva evocato ieri in serata la possibilità di fornire un aiuto politico e economico – ma non militare – ai ribelli libici dopo aver incontrato a Parigi un esponente del CNT, il Consiglio Nazionale di transizione. Nel suo incontro col responsabile esteri del Cnt Mahmon Jibril, la Clinton ha rifiutato però di promettere un aiuto militare all’opposizione libica
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