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Via dall’Afghanistan. La Nato prepara le valige

Per l’imperialismo occidentale a egemonia Usa – nel rapporto con i paesi musulmani – può avere lo stesso effetto del ritiro dal Vietnam.

La Nato si prepara a fare rientrare decine di migliaia di soldati dall’Afghanistan da qui alla fine del 2012, con l’obiettivo di un ritiro quasi completo entro il 2014, quando il processo di transizione della responsabilità della sicurezza in mani afghane dovrebbe essere completato. «Il nostro impegno in Afghanistan resta forte e continuerà anche ben oltre il 2014», ha assicurato il segretario Nato Anders Fogh Rasmussen. Ma procedono i piani di rientro: 30 mila soldati Usa rientreranno entro l’estate del 2012.

Oltre agli Usa, che fanno la parte del leone in Afghanistan con oltre 90 mila dei 130 mila uomini dell’Isaf, anche la Gran Bretagna, la Francia e la Germania stanno preparando piani di rientro. Secondo fonti dell’Alleanza, 500 soldati britannici (sui 9.500 schierati) dovrebbero rientrare entro l’estate 2012, insieme a 500 soldati tedeschi (sui 5.000) e a un migliaio di francesi (sui 4.000). Anche Italia, Spagna, Polonia e Belgio dovrebbero ridurre il numero dei rispettivi contingenti, ma non sono state indicate cifre. Alla vigilia del decimo anniversario, domani, dell’avvio della guerra più lunga nella storia della Nato, oggi i ministri della Difesa dell’Alleanza discutono con i colleghi dei paesi che partecipano alla missione Isaf, di come preparare le tappe successive del processo di transizione.

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