La Giornata della Terra, il 30 marzo, celebra tutti gli anni i sei dimostranti palestinesi uccisi il 30 marzo 1976 dalla polizia israeliana nel tentativo di disperdere le manifestazioni contro la confisca di terre agricole nelle zone che Israele aveva sottratto ai palestinesi nel 1948.. La scorsa notte le autorità israeliane hanno imposto la chiusura dei valichi di transito con la Cisgiordania: una misura che non veniva adottata da mesi. Ma oggi si è manifestato ovunque, anche ai confini con Israele.
Palestina
Un palestinese è stato ucciso dai soldati israeliani nella Striscia di Gaza durante le manifestazione al confine con Israele per ricordare la Giornata della Terra. Altri 27 manifestanti palestinesi sono rimasti feriti alla manifestazione che si è svolto vicino al valico di Erez con Israele. Decine di palestinesi sono rimasti feriti in scontri con i soldati israeliani avvenuti a Gerusalemme, in Cisgiordania. Gli scontri sono scoppiati dopo mezzogiorno, al termine della preghiera del venerdì. Almeno 15 palestinesi e un poliziotti israeliano sono rimasti feriti al check point di Qalandia, a nord di Gerusalemme, quando circa 250 palestinesi hanno tentato di forzare il passaggio lanciando pietre contro i soldati. I militari israeliani hanno usato lacrimogeni, idranti che sparavano un liquido puzzolente e armi sonore. Mustafa Barghouti ha denunciato di essere stato ferito da un candelotto lacrimogeno. A Betlemme, la polizia palestinese ha cercato invano di fermare circa 300 manifestanti palestinesi che si sono poi diretti al posto di blocco della tomba di Rachele, lanciando sassi contro i soldati. A Gerusalemme est, centinaia di giovani palestinesi sono stati dispersi dalla polizia vicino alla porta di Nablus e a quella dei Leoni
Libano
Manifestazioni per la Giornata della Terra si sono svolte anche nei paesi vicini nell’ambito di una Marcia Globale su Gerusalemme. Nel sud del Libano, l’esercito ha imposto strette misure di sicurezza e la forza multinazionale Unifil ha intensificato le pattuglie. La marcia, che doveva svolgersi lungo il confine con Israele, è stata dirottata verso il castello di Beaufort a Nabatiyeh. Vi hanno partecipato circa 5mila persone, fra cui attivisti anche degli attivisti internazionali..
Giordania
Migliaia di manifestanti, tra i quali figuravano anche diversi attivisti europei e una delegazione di ebrei pacifisti, si sono messi in marcia oggi in Giordania verso il confine con Israele per la ricorrenza della Giornata della Terra. Imponenti misure di sicurezza di polizia e esercito giordani per prevenire incidenti con le forze israeliane. La protesta ha visto la partecipazione di delegazioni anche da Siria, Iraq, Malaysia e India, secondo i promotori. Le autorità giordane hanno ordinato ai responsabili di tenere i manifestanti in un’area ristretta distante alcuni chilometri dalla frontiera israeliana. Ha colpito la partecipazione di attivisti pacifisti ebrei. “Siamo qui – ha detto il rabbino canadese David Fieldman – per dire che l’occupazione di Gerusalemme, della Palestina, è sbagliata. Questo non è ebraismo, questa non è la voce degli ebrei. Questa è una catastrofe per il popolo palestinese. Non possiamo permettere che ciò continui”.
Egitto
Si è svolta anche in Egitto una manifestazione per la Giornata della Terra, in solidarietà con il popolo palestinese, per ricordare i sei palestinesi uccisi nel 1976 dai militari israeliani durante una protesta contro l’esproprio di terre. In migliaia, soprattutto esponenti della locale comunità palestinese, si sono radunati al Cairo, in Piazza Tahrir, luogo simbolo della rivolta contro l’ex rais Hosni Mubarak, scandendo slogan contro Israele
Siria
Anche nella martoriata Siria, dove ci sono migliaia di profughi palestinesi, si è svolta una manifestazione per la Giornata della Terra, in solidarietà con il popolo palestinese. In centinaia si sono radunati a Damasco, scandendo lo slogan “Milioni di siriani vogliono il ritorno della Palestina”. Alla manifestazione hanno partecipato anche le forze che sostengono Bashar al-Assad, che hanno anche scandito slogan a favore del èresidente siriano
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