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Spagna. Sulle barricate anche i “nonni punk”

BARCELLONA
«Non dormiremo, lavoreremo». Così i rappresentanti del 15-M hanno liquidato l’unica domanda che i giornalisti continuavano a fare alla conferenza stampa di ieri mattina, «cercherete di accamparvi in Plaça Catalunya?». Nel suggestivo parco della Ciutadella i rappresentanti dei gruppi di lavoro del 15-M hanno presentato a grandi linee il programma e le ragioni dei prossimi giorni di mobilitazione. A partire da questa sera Plaça Catalunya tornerà a essere il centro non solo turistico della città. Aggirando abilmente e ironicamente il chiodo fisso dei media (dormirete in piazza ?) i rappresentanti del movimento (interessante la composizione, giovanissimi, anziani e anche qualche signore già over 60) hanno prima di tutto letto un comunicato sul perché della nuova mobilitazione, a un anno dalle manifestazioni di piazza a Madrid, Barcellona e quindi in tutta la Spagna. «La crisi è peggiorata – hanno detto – i tagli continuano e soprattutto i governi vorrebbero che fossero i cittadini a pagare il costo di questa crisi. Noi diciamo no e per questo torneremo in piazza in maniera ancora più creativa, colorata e rumorosa».
Questa sera ci sarà un’assemblea in Plaça Catalunya (l’idea è di trasformarla in assemblea permanente almeno fino al 15) per mettere a punto le ultime cose di un programma di lavoro fittissimo: workshop, dibattiti, manifestazioni, attività culturali e «di altro genere». Quindi domani pomeriggio ci sarà la prima manifestazione per le vie della città in occasione della giornata di mobilitazione globale contro la crisi e i tagli.
Nelle intenzioni del movimento Plaça Catalunya tornerà nei quattro giorni a organizzarsi in commissioni di lavoro e spazi tematici con un’assemblea plenaria alle 21 di ogni sera. Tra i workshop e dibattiti in programma sono stati segnalati quelli sulla situazione casa, gestito dalla Plataforma Afectados por la Hipoteca e un incontro con il presidente di Justícia i Pau, Arcadi Oliveres.
I rappresentanti del 15-M hanno anche annunciato che in piazza si svolgerà il primo Foro de los Pueblos, una proposta uscita dalle assemblee di barrio che si sono svolte regolarmente durante tutto l’anno. Sarà uno spazio in cui chiunque potrà presentare proposte, sollevare questioni, offrire spunti di dibattito. Il foro sarà organizzato in tre sessioni di diverse ore ciascuna, perché «il nostro obiettivo – hanno detto i rappresentanti del 15-M – è quello di entrare in contatto con il maggior numero di persone».
In rappresentanza degli «iaioflautas» i nonni del 15-M. Diversi «iaios» (nonni in catalano) hanno spiegato perché ci saranno anche loro. «Staremo negli spazi tematici – ha detto un nonno sessantenne – perché gli anziani hanno problemi speculari a quelli dei giovani. Il collettivo degli iaioflautas ha mutuato il nome dai perroflautas, come vengono definiti (con connotazione spregiativa) quelli che in Italia altrettanto spregiativamente si chiamano «punkabbestia». Tra le azioni dei «nonni» l’occupazione, lo scorso inverno, di una sede della banca Santander e quelladi un autobus della linea 47 contro l’aumento del prezzo del biglietto.

 
da “il manifesto”

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