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Kosovo: il Tpi chiede 20 anni per Haradinaj, capo dell’Uck

La procura del Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia ha chiesto 20 anni di carcere almeno per l’ex primo ministro kosovaro Ramush Haradinaj. “La pena più breve che possa essere comminata è di 20 anni di prigione”, ha dichiarato Paul Rogers, rappresentante dell’ufficio del procuratore, durante un’udienza pubblica all’Aia, sede dell’organismo.
Ex comandante dell’Armata di liberazione del Kosovo (Uck), 43 anni, Haradinaj è stato assolto il 3 aprile 2008 da 37 capi d’imputazione per crimini contro l’umanità, commessi principalmente in un centro di detenzione dell’Uck a Jablanica, nel sud-ovest del Kosovo, contro persone considerate “collaboratori” dei serbi. Il Tpi ha deciso in appello per un nuovo giudizio relativo a sei capi di imputazione, tra questi omicidio e tortura, stimando che il precedente processo era stato messo a repentaglio dalle intimidazioni subite dai testimoni. Il nuovo procedimento è cominciato il 18 agosto 2011.
“Coloro che non sostenevano gli ideali dell’Uck venivano uccisi, maltrattati e torturati a Jablanica”, ha detto oggi Rogers, “venivano stilate liste nere”. L’accusa ha chiesto anche pene di almeno 20 anni di carcere per due co-imputati, il quarantenne Idriz Balaj (ex comandante dell’unità speciale delle ‘Aquile Nere’ dell’Uck) e Lahi Brahimaj, 42 anni, un altro responsabile dell’Uck. I tre, ha portato come esempio estremo Rogers, un giorno hanno assistito alla tortura di alcuni ragazzi, due albanesi sospettati di collaborazionismo e un serbo, e a quest’ultimo Balaj tagliò un orecchio. Il tutto avvenne in un Kosovo prima bombardato e poi occupato dalle truppe della Nato, che sostennero la pulizia etnica e politica dell’Uck prima dall’alto e poi sul terreno, consegnando il potere alle bande di Haradinaj e di altri boss che hanno trasformato la provincia secessionista in un narco-stato. 
Haradinaj, che dopo l’occupazione del Kosovo è diventato per un certo periodo anche premier, è in libertà provvisoria dallo scorso 10 maggio ed è tornato a Pristina, dove viene ancora considerato un eroe dagli albanesi del Kosovo. Il processo in prima istanza, avviato a marzo 2007, era stato caratterizzato dal timore dei testimoni a presentare la loro versione dei fatti davanti alla corte: una ventina di loro ha tentato in ogni modo di sottrarsi per paura di ritorsioni da parte dei seguaci di Haradinaj e della rete tuttora legata all’UCK.

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