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Afghanistan: la Polizia massacra 15 civili

La democrazia a colpi di stragi. Secondo informazioni ancora relativamente confuse 15 civili afghani sarebbero stati uccisi nelle ultime ore da alcuni agenti della Polizia Afghana, in un villaggio della provincia settentrionale di Kunduz. Un responsabile della sicurezza del governo fantoccio di Karzai ha confermato al quotidiano online afghano Khaama Press che la strage – definita ‘incidente’ ‘incidente’ (!) –  é avvenuta nel villaggio di Nom e che ”almeno 15 persone sono state uccise dai membri della polizia locale”. Secondo le prime ricostruzioni la rappresaglia di massa sarebbe scattata come vendetta dopo l’uccisione di un ufficiale della forza di polizia la cui responsabilità è stata addossata agli abitanti del villaggio.

Intanto la Nato ha fatto sapere, sempre oggi, di aver sospeso il programma di addestramento delle forze di sicurezza afghane a seguito dei continui attacchi da parte di soldati  afghani contro i militari della coalizione occupante a guida statunitense. A dare la notizia è stato James Graybeal, portavoce dell’Alleanza atlantica. “L’addestramento di tutte le nuove reclute afghane é stato temporaneamente sospeso” fino a quando non saranno indagati gli eventuali legami tra militari afghani e insorti talebani, ha spiegato. “Si tratta -ha aggiunto- di un tentativo da parte di Isaaf e dei nostri partner afghani di ridurre il numero di ‘minacce interne'”. A causa del numero crescente di attacchi, da tempo si teme che i talebani si siano infiltrati all’interno del programma di addestramento. Solamente quest’anno gli attacchi da parte di militari o poliziotti afghani hanno causato la morte di circa 50 militari della Nato.

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