Nell’attacco sono rimasti uccisi due marines americani, mentre l’Isaf ha precisato che il principe britannico non è rimasto coinvolto nell’attentato: «era nella base ma non è mai stato in pericolo», secondo un portavoce Nato.
Un nuovo attacco talebano in Afghanistan che arriva a pochi giorni dalle minacce contro Harry – pilota di elicotteri Apache che proprio oggi festeggia il suo 28/mo compleanno -, arrivato qualche giorno fa in Afghanistan per una missione di quattro mesi.
Sabato scorso Harry è finito nel mirino dei talebani: «faremo di tutto per ucciderlo o catturarlo», aveva annunciato un portavoce dei ribelli, Zabiullah Mujahid. Ma sull’attacco – considerando che le vittime sono due marines Usa – pesa anche un’altra minaccia dei talebani, quella lanciata contro gli americani sulla scia delle proteste del mondo islamico dopo il film sul profeta Maometto. Martedì i ribelli afgani hanno infatti lanciato un appello, chiamando a raccolta tutti i combattenti per «vendicarsi» su soldati americani« per la pellicola firmata negli Stati Uniti.
Non è infatti chiaro – riporta anche la stampa americana – se l’attacco sia legato alle proteste scoppiate in seguito al film anti-islam. Fonti dell’amministrazione americana precisano intanto che l’attacco stato effettuato con varia artiglieria, da mortai a razzi, incluse piccole armi da fuoco. Camp Bastion è la base dell’aeronautica inglese vicino a Camp Laetherneck, la principale base dei marines a Helmand. È la base dove la scorsa settimana è arrivato il principe Harry, tornato in Afghanistan quattro anni e mezzo dopo che la sua prima missione nel Paese era stata interrotta quando i media avevano svelato dove si trovava. Il rischio che lui e i suoi compagni venissero presi di mira dai talebani era troppo alto ed il principe era dovuto rientrare.
Questa volta la presenza del capitano Wales, questo il nome di Harry nell’esercito, è stata resa nota fin dall’inizio. Dopo 18 mesi di intenso addestramento, per il terzo in linea di successione al trono inglese, il lavoro previsto è per lo più in aria, ai comandi di un Apache, difficilmente quindi alla portata dei ribelli.
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