E’ allarme rosso per il governo greco in vista della visita-lampo di domani della cancelliera tedesca Angela Merkel ad Atene. Quasi settemila poliziotti saranno dispiegati per le strade della capitale dotati di cannoni ad acqua mentre due elicotteri della polizia pattuglieranno dal cielo la città e tutte le strade in cui passerà il corteo ufficiale della premier tedesca e delle autorità elleniche saranno chiuse al traffico.
Piazza Syntagma, di fronte al Parlamento ellenico, sarà chiusa al traffico e davanti al palazzo saranno erette le consuete barriere per tenere a distanza i manifestanti. La stampa greca riporta oggi che l’esecutivo Samaras metterà in atto misure di sicurezza eccezionali, le stesse prese nel 1999 in occasione della visita del presidente statunitense Bill Clinton.
I partiti della sinistra e i sindacati hanno convocato una serie di manifestazioni di protesta anti-Merkel nel centro di Atene e hanno dato appuntamento comunque in piazza Syntagma nonostante questa sia stata dichiarata “zona rossa”, tranne una piccola porzione della spianata nella parte più lontana dal parlamento.
Come se non bastasse il Direttore Generale della Polizia dell’Attica – evidentemente su richiesta del governo – ha proibito ogni manifestazione domani nella capitale dalle 9 di mattina alle 21.
Ma i sindacati e le organizzazioni politiche della sinistra hanno già fatto sapere che non rispetteranno il divieto. Si comincia già oggi pomeriggio con una manifestazione convocata proprio in Piazza Syntagma. Sempre oggi è prevista una manifestazione di lavoratori davanti al Ministero delle Finanze, un corteo di pensionati fino alla sede della Commissione Europea. E domani oltre alle varie manifestazioni – tutte confermate almeno finora dai promotori – anche uno sciopero di tre ore. Da parte sua il partito di destra e nazionalista ‘Greci indipendenti’ ha fatto appello a formare una catena umana domani attorno all’ambasciata tedesca ad Atene.
La tensione in città si taglia con il coltello: questa mattina presto tre persone hanno attaccato un tram al capolinea dello stadio Pace e Libertà nel quartiere di Neo faliro, alla periferia meridionale di Atene. Alle 5.50 tre uomini con il volto coperto si sono avvicinati al tram e, dopo aver infranto un finestrino, hanno lanciato all’interno del mezzo un ordigno rudimentale costituito da cinque bombole di gas da campeggio al quale hanno appiccato il fuoco per mezzo di liquido infiammabile.
Sempre questa mattina diciotto persone sono state fermate dopo che avevano occupato l’edificio che ospita il Centro elaborazione dati dell’azienda elettrica ellenica (Dei).
I promotori dell’iniziativa di protesta accusano l’azienda elettrica di aver falsificato le bollette elettriche di diverse grandi aziende per consentire loro di pagare una minore tassa sulla proprietà degli edifici in cui hanno le loro sedi. Da gennaio infatti in Grecia é entrata in vigore una nuova tassa, della durata di due anni, sulle proprietà immobiliari, che viene addebitata direttamente sulla bolletta dei consumi di elettricità, in modo che chi non la paga si vede tagliare la luce. Una misura alla quale i sindacalisti della Dei si sono opposti da subito cercando di boicottarla e lo stesso Fotopoulos l’ha piu’ volte definita “uno scandalo ai danni della povera gente”.
In mattinata la polizia ha fatto irruzione nell’edificio che ospita il Centro e arrestato gli occupanti, tutti sindacalisti, tra cui Nikos Fotopoulos, il presidente della centrale sindacale Genop-Dei che rappresenta i dipendenti dell’azienda.
Secondo quanto ha affermato dalla stessa Merkel il suo viaggio di domani servirà a ribadire ‘fiducia nel governo greco’ e per chiedere fermezza nell’applicazione delle feroci misure antisociali imposte dalla trojka (Bce, Ue, Fmi) soprattutto su pressione della Germania e dei suoi alleati all’interno dell’UE (Austria, Olanda, Finlandia). ”La visita della cancelliera ad Atene non serve a portare dei regali ai greci” ha detto sprezzante alla stampa il capogruppo al Parlamento del Partito della Merkel, l’Unione tra Cdu-Csu, Volker Kauder.
Secondo il quotidiano economico greco Kerdos, il premier Samaras ribadirà alla Merkel che la Grecia intende rispettare tutti gli impegni assunti finora ma farà presente anche che i sacrifici richiesti al popolo greco non si sono mai visti finora in nessun paese e che la lunga recessione e l’alto tasso di disoccupazione mettono a dura prova la coesione sociale e la democrazia in Grecia. In una recente intervista al giornale tedesco Handesblatt, il premier greco aveva usato un paragone forte e inquietante nella memoria storica tedesca ed europea: “Abbiamo bisogno di più tempo per il consolidamento, ma non necessariamente di più crediti”, ha avvertito Samaras, paragonando la situazione della Grecia a quella della Repubblica di Weimar: “La democrazia greca si trova probabilmente di fronte alla sua sfida più grande. La tenuta della società è messa in pericolo dalla disoccupazione crescente, come è stato in Germania alla fine della Repubblica di Weimar. Se il mio governo fallisce ci attende il caos”. Intanto oggi il ministro delle Finanze greco Yannis Stournaras è in Lussemburgo con il compito di convincere i suoi colleghi dell’Eurogruppo che non è lontano un ulteriore accordo con la troika (Fmi, Ue e Bce).
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