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Nel corso della giornata di ieri, quando in teoria era già trascorso l’orario annunciato dal provider tedesco Hetzner per il blocco del sito di informazione alternativa spagnolo, i gestori della piattaforma web ‘Nodo50’ hanno ricevuto dall’azienda un messaggio in cui si annunciava che in seguito ad una revisione manuale di Kaosenlared era stato deciso di non procedere al blocco.
Il laconico e breve messaggio non spiega il repentino cambiamento di rotta dei dirigenti del provider tedesco. Sicuramente intimorito alle migliaia di messaggi di solidarietà – e di protesta contro l’annunciata censura – arrivati in poche ore non solo da realtà dell’informazione, politiche, culturali e sindacali di tutto lo Stato Spagnolo, ma anche dal resto d’Europa e in particolar modo dall’America Latina.
E comunque ormai, dopo alcuni giorni di frenetico lavoro, il collettivo redazionale aveva già spostato il sito su un altro server, questa volta situato in Svezia e non più in Germania. Anche perché non è detto che le pressioni israeliane per la chiusura di Kaosenlared – molto attivo nella denuncia dei crimini commessi dalle forze armate e dai coloni di Tel Aviv – nei prossimi giorni non portino a nuovi cambiamenti di rotta nell’atteggiamento dei gestori del provider, e quindi il collettivo del sito ha deciso di cautelarsi comunque. Trasferendo il server in un paese che, si spera, garantisca meglio il diritto all’informazione e alla libertà di espressione e che sia più indipendente rispetto alle ingerenze e ai veri e propri diktat della diplomazia israeliana.
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