Il presidente americano Barack Obama, che é stato rieletto per un secondo mandato, deve agire rapidamente per evitare il «fiscal cliff», il precipizio fiscale, che rappresenta un rischio per la ripresa e per la «tripla A» degli Stati Uniti. L’agenzia di rating Fitch ha lanciato il warning senza alcun timore reverenziale per il giorno di festa di quello che è -teoricamente – l’uomo più potente della Terra. Ma il capitale finanziario globale sa di avere nelle sue mani armi forse più devastanti delle testate nucleari, perché – al contrario delle bombe atomiche – possono essere usate e vengono quotidiamente usate in ogni angolo del pianeta.
Da prossimo gennaio scadranno i bonus fiscali per gli statunitensi superricchi. Decisi oltre dieci anni fa dall’amministrazione di George W. Bush, erano stati prorogati da Obama. In caso di mancata nuovo proroga, questi chiacchieratissimi super-rich pagheranno più tasse. Il che viene ovviamente considerato una sciagura da chi si trova in questa condizione e sperava nell’elezione di Romney. Ma oltre a questo, ci dovranno essere anche una serie di tagli “automatici” alla spesa pubblica statunitense (poco sociale e molto militare-amministrativa), con gravi ripercussioni per l’economia interna, già indebolita dalla crisi.
La nota dell’agenzia di rating Fitch Ratings ricorda in effetti che se non si risolve la questione del «fiscal cliff» ci sarà «probabilmente un downgrade del Paese nel 2013». Una minaccia niente affatto velata: «il problema del presidente Obama e del Congresso é affrontare di petto le scelte difficili su tasse e spesa». E il tempo è davvero poco: l’amministrazione deve agire «nelle prossime settimane se gli Stati Uniti vogliono evitare una crisi economica e fiscale».
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