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Giappone: vittoria Abe irrita Cina e Coree

All’indomani dalla vittoria del centrodestra in Giappone, le azioni dell’impresa nucleare Tepco, la società cui faceva capo la centrale nucleare di Fukushima, hanno reagito con un balzo del 33%. Il trionfo dei conservatori potrebbe infatti portare a un rallentamento nella strategia di uscita dall’atomo decisa dal precedente governo del Partito Democratico pesantemente battuto dal voto di ieri. Caratterizzato però da una scarsa affluenza, più bassa del 10% rispetto alle consultazioni di 3 anni fa.

Intanto è allarme in Asia per le dichiarazioni minacciose del nuovo premier in pectore Shinzo Abe sull’arcipelago conteso tra Tokio, Pechino e Taiwan. Il ritorno al potere di Abe ha creato timori nell’area a causa dei propositi annunciati dal premier in pectore in campagna elettorale e dopo l’ampia vittoria di ieri: l’atteggiamento anti-Cina, la volontà di rivedere alcune posizioni del periodo bellico (come la questione delle ‘donne di conforto’ coreane, cioè le schiave sessuali dell’esercito nipponico, duramente criticata da Seul) e la modifica della costituzione pacifista in funzione del rafforzamento del potere militare del Sol Levante. Il Giappone, ha esordito Abe in una delle prime interviste a risultato elettorale chiaro, ”dovrà ricostruire le relazioni con gli Usa”, rovinate nei tre anni di governo dei Democratici, e a tal proposito conta di recarsi a gennaio 2013 a Washington per un primo faccia a faccia con Barack Obama. Abe ha assicurato di non avere intenzione di peggiorare le relazioni con Pechino che, a sua volta, attraverso un editoriale diffuso dall’agenzia ufficiale Xinhua, ha messo in guardia dai rischi di ”ulteriori politiche conflittuali” affermando che un Giappone ”debole economicamente e arrabbiato politicamente non farà male solo al Paese, ma colpirà anche la regione e il mondo nel suo insieme. Il Giappone, che ha portato gravi danni e devastazione in altri Paesi asiatici durante la Seconda guerra mondiale, alimenterà altri sospetti tra i suoi vicini, se la politica attuale conservatrice non sarà fermata in tempo”.

Ma ieri Abe appena dopo la diffusione dei primi exit poll che lo davano vittorioso ha affermato che la sovranità di Tokio sulle isole Senkaku non è in discussione.

Abe ad aprile ha onorato la memoria dei soldati caduti in guerra recandosi al santuario Yasukuni di Tokyo, il simbolo del militarismo nipponico, aumentando la tensione nell’area. 

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