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Madrid: la polizia contro la ‘marea blanca’, caricati medici e infermieri

Repressione, repressione, e ancora repressione. Questa volta però i reparti antisommossa non si sono accaniti contro gli ‘indignados’ o simili, ma contro medici, infermieri e pazienti degli ospedali madrileni che stavano protestando contro le privatizzazioni e contro la chiusura di reparti e interi nosocomi.
Ieri sera i celerini della Polizia Nazionale hanno caricato e sloggiato i manifestanti aderenti alla cosiddetta ‘Marea blanca’ che stavano protestando davanti al Consiglio Regionale di Madrid, nel primo giorno di dibattito sulle misure proposte dal Partito Popolare e inserite nel bilancio 2013 della regione. Le cariche della polizia hanno causato sei feriti e un manifestante è stato arrestato con l’accusa di “resistenza a pubblico ufficiale”.
L’ennesima protesta contro lo smantellamento del sistema sanitario pubblico nella capitale era cominciata alle cinque del pomeriggio, quando migliaia di persone – medici, infermieri e altri lavoratori del settore ma anche attivisti sindacali e pazienti – si erano mossi in corteo dal piazzale antistante lo stadio del Rayo Vallecano, diretti verso l’assemblea regionale della comunità autonoma di Madrid. Un corteo proibito dalle autorità di pubblica sicurezza che avevano intimato ai manifestanti di rimanere ad almeno un chilometro dalla sede del consiglio regionale. Dopo aver percorso più volte le strade intorno alla sede politica, blindata da un ingente dispositivo di sicurezza, in serata i manifestanti sono riusciti ad avvicinarsi sorprendendo gli addetti alla vigilanza che si sono affrettati a sbarrare le entrate del palazzo dell’Assemblea. A quel punto alcune decine di furgoni carichi di agenti si sono lanciati contro i manifestanti nelle vie adiacenti, nel tentativo di ‘ripulirle’. Ma la ‘marea blanca’ ha inizialmente resistito alle cariche e ai caroselli ed hanno cercato di continuare la protesta nei pressi della sede del consiglio regionale. Ma alla fine i membri del Coordinamento contro la Privatizzazione della Sanità Pubblica di Madrid – insieme ai rappresentanti dei sindacati, del coordinamento 15M e della piattaforma ‘Rodea el Congreso’ hanno dovuto rinunciare e dopo ore di manifestazione hanno abbandonato il centro della città.

Mentre prosegue lo sciopero di migliaia di medici e sanitari degli ospedali di Madrid – secondo un calcolo i lavoratori avrebbero già perso circa 2000 euro – l’amministrazione di destra ha confermato ieri la sua intenzione di andare avanti nel suo piano che prevede la privatizzazione di sei grandi nosocomi e di 27 centri di primo soccorso e poliambulatori nella capitale e nei comuni adiacenti.

E per cercare di bloccare lo scempio della sanità pubblica tutti i direttori dei centri sanitari in via di privatizzazione hanno deciso di presentare contemporaneamente le loro dimissioni all’assessore regionale alla sanità Javier Fernández-Lasquetty.

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