Almeno 50 lavoratori sono rimasti feriti a causa degli scontri scoppiati tra la polizia e gli operai del settore tessile che alcune organizzazioni sindacali hanno proclamato per oggi a Dacca per chiedere un aumento di stipendio. Secondo alcuni media locali gli agenti in assetto antisommossa hanno usato proiettili di gomma e gas lacrimogeni contro i lavoratori che avevano bloccato un’autostrada che porta all’area industriale di Ashulia, a pochi chilometri dalla capitale del Bangladesh.
“Chiedevano stipendi più alti. Abbiamo esploso proiettili di gomma e gas lacrimogeni per disperderli, dopo che erano diventati violenti e avevano occupato una strada” ha detto alla France presse il capo della polizia, Badrul Alam, riferendo anche di lancio di pietre e di vetture assaltate. Secondo Alam sono stati circa 20.000 gli operai che hanno partecipato alla protesta, mentre il direttore dell’area industriale ha riferito di circa 12.000 dimostranti. Sono centinaia le aziende tessili presenti ad Ashulia, tornate attive solo la scorsa settimana dopo le proteste seguite al crollo di un palazzo di otto piani, il 24 aprile scorso, costato la vita a ben 1.127 operai impiegati in condizioni di semischiavitù in alcune fabbriche completamente prive di sistemi di sicurezza.
Il governo ha annunciato la scorsa settimana la creazione di una commissione incaricata di studiare un aumento di stipendio dei circa quattro milioni di operai del settore tessile, che oggi guadagnano mediamente meno di 40 dollari al mese contribuendo a fabbricare capi di vestiario che in alcuni casi vengono venduti a cifre da capogiro.
Intanto l’Alta Corte del Bangladesh ha imposto un divieto di espatrio al proprietario di una fabbrica d’indumenti in cui sei mesi fa si sviluppò un incendio in cui morirono almeno 112 operai. La decisione della forte arriva dopo che é stata presentata la richiesta di arresto per negligenza di Delawar Hossein, proprietario della Tazreen Fashionm che nelle prossime settimane si dovrà presentare davanti ai giudici.
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