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Grecia. Rapper ucciso, assalto alle sedi di Alba Dorata

E’ rabbia in Grecia per l’omicidio, questa notte, del noto rapper di sinistra Pavlos Fyssas, accoltellato al termine di quello che sembra un vero e proprio agguato di stampo nazista, nonostante gli sforzi di molti media di far passare quanto avvenuto per una rissa scaturita da uno scambio di battute su una partita di calcio.

Così il padre della vittima ricostruisce gli eventi di questa notte: “Gli amici di Pavlos hanno fatto un’osservazione contro Alba Dorata in un caffè, dove stavano guardando una partita di calcio. Qualcuno da un tavolo vicino li ha sentiti e ha telefonato ai membri di Alba Dorata. Le squadracce di Alba Dorata sono arrivate quasi contemporaneamente alla polizia in moto DIAS. Pavlos ha cercato di aiutare i suoi amici a sottrarsi alla situazione, ma è stato attaccato da un’altra squadra di Alba Dorata e circondato. Dopo, un altro membro di Alba Dorata che guidava contromano in una strada a senso unico, si è fermato e ha accoltellato a morte Pavlos, mentre i poliziotti della DIAS non intervenivano. Una ragazzo ha chiesto loro aiuto, ma non hanno fatto niente. Loro si sono solo avvicinati in seguito per arrestare il principale sospetto”. 

I dirigenti del partito squadrista Alba Dorata continuano a negare ogni coinvolgimento con quanto avvenuto, anche se le stesse forze dell’ordine, che pure vengono ampiamente contestate per la tolleranza nei confronti dei continui gesti violenti da parte dei neonazisti, hanno confermato che il 45enne accoltellatore arrestato – che ha confessato l’omicidio – appartiene alla formazione xenofoba e anticomunista. Tant’è che questa mattina agenti della polizia greca, alla presenza di un sostituto Procuratore della Repubblica, hanno realizzato una perquisizione all’interno delle sedi di Alba Dorata di Leoforos Mesogion e di via Deliyanni. 

Dopo la confessione dell’assassino un deputato neonazista, Michalis Avranitis, ha dichiarato: “Sì, quest’uomo si è dichiarato membro di Alba dorata, secondo quanto emerge, ma Alba dorata ha un milione di sostenitori: se in un ristorante due idioti ubriachi litigano e qualcuno viene accoltellato dovremmo guardare alla loro ideologia e attribuire a quello la responsabilità?”. 

Ma gli agenti di polizia non sono gli unici ad essere entrati fisicamente in alcune sedi di Chrysi Avgi questa mattina. Decine di manifestazioni sono state convocate nella capitale, a Salonicco e in parecchie decine di città del paese, mentre oggi scendono in piazza in tutta la Grecia decine di migliaia di lavoratori pubblici nell’ambito dello sciopero generale di 48 ore convocato dai sindacati contro i licenziamenti del governo nel settore pubblico in obbedienza ai diktat della troika.

Ma già stamattina manifestazioni spontanee hanno marciato in numerose città elleniche verso le sedi di Alba Dorata, trovando spesso il passo sbarrato da folti cordoni di poliziotti mobilitati del governo per proteggere gli uffici del movimento neonazista. Ma non è bastato a frenare la rabbia di studenti e attivisti antifascisti.

In particolare a Patrasso e a Chania militanti di sinistra hanno preso d’assalto diverse sedi di Alba Dorata scontrandosi con la polizia in assetto antisommossa. A Patrasso questa mattina centinaia di antifascisti si sono concentrati davanti alla locale sede nazista, contro la quale sono state lanciate alcune bottiglie molotov che hanno causato un incendio nei locali di Alba Dorata. Incredibilmente un uomo, proprio durante la manifestazione, è uscito dalla sua automobile, ha estratto una pistola – una Glock 19 a caricatore – e l’ha puntata contro i manifestanti che lanciavano pietre contro la sede dell’estrema destra. L’uomo – arrestato dopo che si era allontanato in automobile – sarebbe Matteo Simone, 38enne ufficiale della marina militare italiana. Sarà processato per direttissima.

Un collaboratore del sito thebest.gr (tradotto dal blog atenecalling) descrive così la scena: “Si trovava sul lato sinistro della strada. Indossava maglietta e pantaloncini neri. Era uscito da una Ford Focus con un baule sul tetto. La portiera sul lato del passeggero è stata colpita da una pietra. L’uomo ha estratto l’arma e in posizione di tiro, tenendo con due mani la pistola e mirando, ha rivolto l’arma contro i manifestanti. Immediatamente le persone che si trovavano in coda al corteo e che, a quanto pare, avevano lanciato la molotov sul balcone della sede di Alba Dorata, hanno iniziato a gridare “un’arma, un’arma…”.

A Chania, seconda città per popolazione a Creta, stamattina a mezzogiorno una marcia antifascista ha raggiunto la sede di Chrysi Avgi nel centro della città, difesa dai cordoni della polizia. Gli antifascisti hanno lanciato pietre e bulloni contro l’edificio e i celerini hanno risposto con lacrimogeni e cariche. 

A seguito dell’omicidio politico il ministro per l’ordine pubblico di Atene, Nikos Dendias, ha annullato il programmato viaggio in Italia.

Oggi pomeriggio molte decine di migliaia di persone sono scese a manifestare chiedendo lo sciolgimento di Alba Dorata e la punizione degli squadristi autori negli ultimi anni di centinaia di aggressioni, alcune delle quali, come quella di questa notte, si sono concluse con un omicidio. Moltissima gente ha manifestato a Keratsini, nel quartiere dove è avvenuto l’assassinio; alcuni spezzoni più radicali del corteo hanno assaltato un commissariato di zona, accusando i poliziotti di aver tollerato l’aggressione della notte scorsa. Il corteo poi è degenerato in violenti scontri che mentre scriviamo sono ancora in corso. Secondo alcune fonti alcune migliaia di attivisti si stanno dirigendo in corteo verso la sede di Alba Dorata del quartiere di Nikaia, vicino a Keratsini. A Salonicco i manifestanti hanno attaccato un ‘Compro oro’.

Enormi manifestazioni e scontri sporadici si segnalano anche a Salonicco ed in altre decine di città della Grecia.

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