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Ungheria: stretta autoritaria e populista

Il governo del ‘liberale’ Viktor Orban continua a perseguire una stretta autoritaria che non sembra tener conto dei rimbrotti di alcune istituzioni europee. D’altronde in molti paesi dell’UE negli ultimi mesi il consenso elettorale delle formazioni xenofobe e di estrema destra è cresciuto e quindi i governi del continente hanno ben poca legittimità e credibilità nel rimproverare la svolta a destra del dirigente del Fidesz. Che può contare, tra l’altro, su un’opposizione di estrema destra del movimento Jobbik che semmai chiede leggi ancora più dure e restrittive su immigrazione e diritti civili, mentre i socialisti sono alle prese con una crisi storica e con scandali che ne minano la credibilità.

Le ultime trovate di Orban sono due: una riguarda il carcere preventivo illimitato per i sospettati di omicidio; l’altra la persecuzione dei mendicanti e dei senzatetto.
Per quanto riguarda la prima questione, i dirigenti del Fidesz hanno deciso nell’ultima riunione della direzione del partito di presentare una legge che preveda l’incarcerazione illimitata e preventiva fino al processo di tutti colori che vengono sospettati di omicidio. Un’idea che l’opposizione ha definito incostituzionale ma che incontra sicuramente il plauso di un’opinione pubblica sempre più rancorosa e che tra due settimane potrebbe già diventare legge. Attualmente il codice penale ungherese prevede per un sospetto di omicidio la possibilità di una detenzione preventiva per un massimo di quattro anni.
Ma Orban ha aperto anche un secondo fronte: chi dorme in strada o si rende ‘colpevole’ del reato di accattonaggio potrà essere arrestato. Questa non è una proposta ma è già una norma approvata dal parlamento di Budapest che proibisce severamente il pernottamento nelle strade e nelle piazze in ogni angolo del Paese: da ora ogni comune avrà dunque il diritto di scegliere quali aree urbane vuole che siano off limits per i vagabondi, per poi procedere al fermo di chi dovesse infrangere la regola, con pene che vanno dall’obbligo di impiego nei servizi sociali fino all’arresto, passando per multe pecuniarie (beato l’indigente che può permettersi di pagare una multa!).
Secondo le stime i senzatetto in Ungheria – paese in cui d’inverno le temperature raggiungono quote bassissime – sarebbero tra i 30 mila e i 35 mila. Ma il governo di estrema destra invece di combattere le cause del fenomeno ne combatte gli effetti. Invece di intervenire per evitare che la gente finisca in mezzo alla strada perché non può permettersi di pagare un affitto o perché afflitta da disturbi di tipo mentale che un incremento dell’assistenza medica e psicologica potrebbe facilmente ridurre i fascisti ungheresi in doppiopetto tentano di togliere di mezzo gli indigenti. I bravi cittadini ungheresi si sentono al sicuro ma con politici così non è dai mendicanti che si devono proteggere.

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