Come in un film di Woody Allen, ma cento volte meglio…
Il vicesegretario del partito neonazista e ovviamente antisemita Jobbik, terza forza politica ungherese, ha scoperto all’improvviso – in base a una banale ricerca dell’albero genealogico – di essere a sua volta un ebreo. Come se Calderoli scoprisse d’esser “negro”…
Per il partito è stato ovviamente uno choc, e attualmente sembra incerto tra la “ferma condanna” e la tentazione di far finta di niente.
Ma è un problema anche per il premier conservatore Viktor Orban, che deve affrontare una crisi economica senza precedenti sotto la pressione congiunta dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, che cercano di stemperarne l’immagine – e la sostanza – euroscettica e negazionista.
Sta dunque lentamente “cambiando corso”, mostrandosi disposto ad allentare i controlli “legali” sulla stampa (i cultori italiani della “legalità” dovrebbero studiare questo caso; forse arriverebbero a capire che “legale” c’entra assai poco con “giusto”), ad avere un atteggiamento più ‘amichevole’ con gli investitori stranieri e, soprattutto , nuove leggi contro l’antisemitismo e la negazione dell’Olocausto.
Se la forza della ragione non è mai sufficiente a convincere le teste vuote, i soldi a volte fanno miracoli…
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