Procede rapido il distacco della Cirenaica dal resto di una Libia ridotta dall’invasione della Nato a un mosaico di instabili bantustan controllati dalle milizie e dai signori della guerra.
Dopo l’annuncio di pochi giorni fa, nelle ultime ore Ibrahim Jadhran, comandante della Guardia alle installazioni petrolifere nell’est del paese e a capo del sedicente Ufficio politico autonomo della Cirenaica, ha annunciato la composizione di un nuovo esecutivo della regione orientale “indipendente” da quello di Tripoli. Nel corso di una cerimonia svoltasi ad Ajdabiya, Jadhran ha nominato 24 ‘ministri’ del nuovo gabinetto, che però deve convivere e rivaleggiare con il “Consiglio di transizione della Cirenaica”, guidato a sua volta da Ahmed Zubair Al-Senussi.
La Cirenaica si è autoproclamata regione autonoma nel marzo scorso, quando un’assemblea di 200 tra capi tribali e miliziani ha dichiarato la nascita della regione di Barqa, corrispondente alla Cirenaica. L’assemblea aveva istituito un Consiglio di transizione cirenaico, con a capo Ahmed al Senussi, nipote di re Idriss – marionetta in mano alle potenze coloniali europee – deposto nel 1969 da Muhammar Gheddafi. Ma poi il processo di autonomizzazione da Tripoli ha subito una forte accelerazione, creando tensioni con le altre regioni e con alcuni ras locali. In ballo c’è il controllo del petrolio nascosto nel sottosuolo, visto che alle nuove istituzioni spetterà anche la gestione delle risorse naturali della regione, circa l’80% delle riserve libiche totali. Il nuovo governo di Barqa – il nome arabo della Cirenaica – rivendica il controllo sui quattro distretti di Bengasi, Montagna verde, Tobruk e Ajdabiya.
Ma le autorità ‘centrali’ di Tripoli – termine più che eufemistico in un paese che non esiste più – hanno definito illegali le decisioni dei separatisti della Cirenaica e minacciano di intervenire con la forza, chiedendo il sostegno dei paesi occidentali.
Presto nel paese gli scontri mai terminati dalla cosiddetta ‘liberazione’ della Libia potrebbero subire una forte impennata.
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