Un appello per chiedere la liberazione immediata dei cubani condannati ingiustamente e detenuti da molti anni negli Stati Uniti. Lo hanno rivolto ieri al presidente Barack Obama 55 noti personaggi del mondo della politica, della cultura, dello spettacolo e dello sport, attraverso il sito www.vitadura.it. A Obama i vip hanno chiesto di intervenire per mettere fine a una detenzione che dura ormai da 15 anni ma che più volte diverse organizzazione internazionali, dalla Commissione per le Detenzioni Arbitrarie delle Nazioni Unite ad Amnesty International, hanno dichiarato illegale perché contraria alle più elementari norme del diritto internazionale e di tutela dei diritti umani.
A scorrere i firmatari dell’appello ci si imbatte in Martin Sheen, Angela Davis, Fiorella Mannoia, Alberto Juantorena, Carla Fracci, Alice Walker, Ascanio Celestini, Danny Glover, Gianni Vattimo, Javier Sotomayor, Moni Ovadia e tante altri volti noti provenienti da ogni angolo del globo.
Gerardo Hernández Nordelo, Ramón Labañino, Antonio Guerrero Rodríguez, Fernando González Llort, René Gonzalez Sehweret sono stati arrestati in Florida nel 1998 mentre raccoglievano informazioni sui gruppi estremisti cubano-americani per prevenire atti di aggressione e attacchi terroristici sul territorio cubano. Le autorità Usa li hanno accusati di spionaggio e di infiltrazione nel territorio degli Stati Uniti come agenti segreti di uno Stato straniero, ribaltando completamente la realtà dei fatti.
Processati in un clima di forte ostilità a Miami, città controllata dalla mafia cubano-americana, i cinque sono stati condannati a pene esorbitanti, in violazione del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici delle Nazioni Unite. Per questo motivo l’Onu ha dichiarato nullo il processo, durante il quale non sono state rispettate le minime garanzie di difesa, e ha chiesto al governo di Washington di rimetterli in libertà.
Negli anni molti parlamentari dei Paesi europei, intellettuali, artisti e dieci Premi Nobel (Jose Ramos-Horta, Wole Soyinka, Adolfo Pérez Esquivel, Nadine Gordimer, Rigoberta Menchú, José Saramago, Zhores Alferov, Dario Fo, Günter Grass e Máiread Corrigan Maguire), hanno lanciato appelli e promosso iniziative per la liberazione dei cinque.
Ora che tutti i gradi di giudizio sono terminati e nessuna prova consistente è stata prodotta a loro carico gli agenti cubani dell’antiterrorismo restano rinchiusi nelle carceri statunitensi, e solo il presidente degli Stati Uniti può interrompere questa lunga catena di ingiustizie.
Nell’ottobre del 2011 uno dei cinque, René González Sehweret, è stato scarcerato ed è potuto ritornare a Cuba, ma solo dopo aver rinunciato alla cittadinanza statunitense, come imposto dalle autorità di Washington. Gli altri quattro cubani rimangono in prigione, pagando un prezzo altissimo per aver cercato di difendere il loro Paese dal terrorismo.
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