L’Assemblea nazionale del Venezuela ha concesso formalmente al presidente Nicolás Maduro la facoltà di governare per decreto per un anno, dando così il via libera alla cosiddetta ‘Ley Habilitante’ che consentirà al successore di Hugo Chávez di legiferare in ampia autonomia senza dover passare per il parlamento.
Il via libera definitivo alla ‘Ley Habilitante’ coincide con l’inizio della campagna per le elezioni municipali dell’8 dicembre, considerate un ‘termometro’ per misurare la tenuta del governo di Maduro.
Era stato lo stesso Maduro a sollecitare poteri speciali, previsti dalla Costituzione Bolivariana, con l’obiettivo di intervenire rapidamente sugli squilibri dell’economia e combattere la corruzione e i tentativi di sabotaggio da parte di alcuni settori legati all’estrema destra. Nei giorni scorsi il presidente Maduro aveva annunciato un’offensiva contro i prezzi dei generi di consumo, oggetto – ha denunciato – di speculazioni e aumenti ingiustificati.
La scorsa settimana, l’annuncio dell’imposizione di prezzi ritenuti “giusti” per alcuni prodotti, come gli elettrodomestici, aveva immediatamente creato lunghe file all’esterno dei supermercati delle grandi città, degenerando anche in episodi di saccheggio. Inoltre 7 proprietari di supermercati sono indagati con l’accusa di “usura”.
L’approvazione dei poteri speciali a Maduro è stata festeggiata dai sostenitori dei partiti di sinistra e del movimento chavista con una marcia dalla sede dell’Assemblea nazionale al palazzo presidenziale di Miraflores. Rivolgendosi alla folla, Maduro ha promesso di andare avanti nella sua “guerra contro la corruzione”.
Il presidente non ha perso tempo ed in poche ore ha annunciato il varo di due leggi dirette a controllare i prezzi, i margini di profitto e l’utilizzo dei dollari statunitensi che lo Stato concede alle imprese. Legge organica per la protezione della popolazione e dei suoi diritti economici è il nome della prima normativa, a cui è stata accompagnata quella che istituisce il Centro nazionale del commercio estero e la Corporazione nazionale del commercio estero. La prima servirà a tutelare “le libertà economiche e i diritti economici e sociali della popolazione che lavora” ha spiegato Maduro. La seconda legge ha invece per obiettivo controllare con le nuove istituzioni “tutto quello che si importa e quello che si esporta” e la gestione della valuta estera che entra nel paese con la rendita petrolifera affinché “non la si rubi più né la si sprechi”.
Il Centro nazionale del commercio estero stabilirà tutti i parametri per l’utilizzo dei dollari versati alle aziende che dovranno firmare un contratto di “fedele risopetto” dell’uso dichiarato della moneta, previo un controllo ulteriore. Maduro ha detto anche che gli imprenditori che hanno bisogno di grandi quantità di dollari per importare prodotti dovranno iscriversi ad un nuovo apposito registro. La Commissione di ammnistrazione delle valute (Cadivi), organismo incaricato di trasferire il 95% dei dollari alle aziende nell’ambito di una politica di controllo dei cambi che vige dal 2003, riceverà d’ora in poi “l’ordine diretto” del neonato Consiglio.
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